Pablo Trincia ha parlato a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, della tragedia della Costa Concordia, avvenuta esattamente dieci anni fa. Il giornalista ha raccontato di avere lavorato molto in questi anni per approfondire la questione e fare rivivere quelle ore drammatiche: “Abbiamo creato una serie podcast che è un tentativo di ricostruire la nave fantasma e di farla rivivere, in un certo senso. C’erano più di 4mila persone a bordo, tra passeggeri ed equipaggio”.



Sulla nave che si è rovesciata nelle gelide acque dell’isola del Giglio c’erano famiglie, coppie che festeggiavano le loro nozze d’oro. C’era “un’umanità quella sera del 13 gennaio 2012 che mai si sarebbe aspettata che alle 21.45, mentre erano a teatro, erano al ristorante, si sarebbe scatenato l’inferno. La nave tremava, nessuno sapeva nulla. Nessuno ha detto a bambini e ad anziani che dovevano indossare il giubbotto salvagente e recuperare subito in cabina i loro effetti personali”.



PABLO TRINCIA: “FRANCESCO SCHETTINO ERA UN MARINAIO ESPERTO, MA IL DRAMMA DELLA COSTA CONCORDIA GLI HA PROVOCATO UN BLACK OUT”

Nel prosieguo di “Storie Italiane”, Pablo Trincia si è soffermato sulla figura di Francesco Schettino, protagonista suo malgrado della sciagura più grande della marineria italiana. Il giornalista ha sottolineato che Schettino “aveva un’ottima esperienza in navigazione ed era considerato un grandissimo marinaio. Una nave da mezzo miliardo di dollari stava colando a picco, con quattromila passeggeri che stavano rischiando la vita. In quel momento ha compreso che da lì in poi sarebbe stata tutta una discesa agli inferi. Forse in quel momento ha avuto un black-out e non ha saputo gestire la situazione”.



Trincia ha concluso evidenziando come su quella nave ci sia stata una grandissima umanità fra passeggeri, con “atti di eroismo e di umanità pazzeschi e con persone che si ritrovano in pericolo e si danno una mano”.