Durante il Consiglio dei ministri dell’Unione Europea di ieri è stato presentato dall’Alto rappresentante Josep Borrell, ed approvato dai 27, il piano europeo per la pace a Gaza. Un piano anticipato su queste pagine nella giornata di ieri e che mira alla realizzazione dei Due Stati, uno israeliano e uno palestinese, entrambi riconosciuti internazionalmente e, soprattutto, reciprocamente, ma che sta trovando sia l’opposizione di Bibi Netanyahu, che quella di Hamas.
Il piano per la pace a Gaza, tuttavia, sembra piacere agli stati membri dell’Unione Europea, che hanno espresso un parere positivo pressoché su ogni punto discusso. Il Consiglio di ieri, inoltre, è stato particolare perché è stato allargato alla partecipazione di rappresentanti israeliani, palestinesi, sauditi, egiziani e giordani, attori tutti centrali nella crisi in Medio Oriente e che potrebbero svolgere un ruolo di fondamentale importanza anche per raggiungere una pace a Gaza, con il supporto dell’Unione Europea. Nel testo, inoltre, si invoca l’aiuto degli Stati Uniti, oltre che della Lega Araba, che potrebbero funzionare come mediatori, da un lato, con Netanyahu e, dall’altro, con i rappresentati di Hamas.
In cosa consiste il piano dell’Unione Europea per la pace a Gaza
Venendo al contenuto del piano per la pace a Gaza presentato dall’Unione Europea, il punto principale è raggiungere la ‘vecchia’ soluzione dei Due Stati, lanciata per la prima volta già negli anni ’30 e divenne centrale a partire dagli anni ’70 grazie a diverse risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU. Soluzione, tuttavia, mai veramente raggiunta, specialmente a causa della volontà di entrambe le parti di controllare l’intera area.
Per raggiungere la pace a Gaza, secondo l’Unione Europa, è tuttavia necessario lavorare, soprattutto, nell’ottica di sbloccare gli aiuti umanitari per i palestinesi rimasti nella Striscia, attraverso una tregua provvisoria che permetta anche il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas. Poi, la comunità internazionale dovrebbe cooperare per un rafforzamento dell’Autorità palestinese (Anp) che assumerà ipoteticamente, con i Due Stati, la guida della Palestina, e della difesa israeliana. Inoltre, nel frattempo si potrebbe inviare un contingente di militari coordinato dall’ONU incaricato di compiere una missione di rafforzamento della pace. Centrale, per raggiungere la pace a Gaza, è la convocazione di una Conferenza internazionale che vedrà la partecipazione sia dell’Unione Europea, che degli USA, della Lega Araba, dell’Egitto, della Giordania e dell’Arabia Saudita. Solo in un secondo momento, poi, verranno inclusi nelle trattative anche Israele e Hamas. Una missione, non nega Borrell, che sarà lunga e complicata e che potrebbe durare anche fino ad un anno per ogni fase, specialmente quella negoziale tra i contendenti.