Come previsto in Legge di Bilancio per il 20242025 torna dal pace contributiva che permette di coprire fino a cinque anni di vuoti contributivi. A darne l’ufficialità è la stessa INPS con la circolare numero 69 del 29 maggio di quest’anno.

La pace contributiva è destinata unicamente ai «contributivi puri», ovvero coloro che non hanno mai versato contributi prima dell’1° gennaio del 1996 e che restano esclusi dal sistema di calcolo “retributivo”. Possono goderne anche coloro che hanno sfruttato la misura nel triennio 2019 – 2021.



La pace contributiva 2024 reintrodotta dall’INPS

La pace contributiva per il biennio 2024 – 2025 può essere sfruttata fino a 5 anni di buchi previdenziali anche se non sono continuativi. Inoltre è essenziale che durante questo periodo il contribuente non abbia mai versato – in nessuna cassa – dei contributi ai fini pensionistici.



E inoltre il contribuente italiano dev’essere iscritto in una delle seguenti casse:

  1. Assicurazione generale obbligatoria (Ago);
  2. Altre forme esclusive e sostitutive;
  3. Gestioni speciali dei lavoratori autonomi, artigiani e commercianti;
  4. Iscritti alla Gestione separata.

Soltanto per le gestioni private la domanda del riscatto può essere posta anche da un parente fino al 2° grado, da un erede oppure dal datore di lavoro stesso.

Il periodo del riscatto invece, dev’essere compreso – obbligatoriamente – dai periodi di lavoro che vano dal 31 dicembre del 1995 al primo gennaio 2024. Per inviare la domanda si avrà tempo fino al 31 dicembre 2025.



Come mandare la domanda

Per essere più specifici, la pace contributiva per il biennio 2024 – 2025 non può essere richiesta se il periodo è precedente alla prima occupazione. Qualora fossero idonei, quest’ultimi periodi andranno considerati sia ai fini di conteggiare l’assegno previdenziale sia per maturare il diritto alla pensione.

L’invio della domanda invece, può essere trasmesso telematicamente tramite il «Portale dei servizi per la gestione della posizione assicurativa» e poi far click su «Riscatti», oppure per i meno pratici del digitale è possibile contattare il telefono cellulare al numero 06 164164 o il numero verde gratuito 803 164.

O ancora è possibile presentare l’istanza al Caf o ad un patronato delegando l’invio della pratica. Se invece a trasmetterla è il datore di lavoro è sufficiente che compili e presenti il modulo AP135.