Il vice presidente del consiglio nonché ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini, sta pensando ad un piano per la casa, una “pace edilizia” di modo da poter sanare le piccole difformità che si trovano nelle varie abitazioni.

Lo ha scritto stamane il quotidiano Libero riportando le parole dello stesso leader del Carroccio: «Stiamo lavorando a una proposta di legge di pace edilizia», spiega, lanciando quindi un’altra sfida. Per cercare di fare chiarezza e cadere in equivoci circa la proposta del ministro, il giornale meneghino riporta le parole dello stesso Salvini rilasciate qualche tempo fa ad un convegno: «Se uno ha 20 centimetri di antibagno, di finestra, di grondaia, di veranda o scantinato che non risultano, non è più normale liberare gli uffici tecnici comunali da quelle centinaia di migliaia di pratiche?».



PACE EDILIZIA, SALVINI: “STIAMO AFFRONTANDO IL TEMA DELLA CASA A 360 GRADI”

E ancora: «I Comuni incassano dei soldi e questi cittadini, dopo una vita, entrano pienamente in possesso della propria abitazione. A me sembra buonsenso». Salvini ha riattualizzato la questione di recente in occasione di un question time alla Camera, ribadendo che «stiamo affrontando il tema della casa a 360 gradi, spero che si possano trovare nei prossimi mesi, nelle pieghe del bilancio, dei fondi per la morosità non colpevole. È certo cheil problema si risolve con un nuovo piano casa».



Sulla pace edilizia ha invece precisato che il governo sta lavorando ad una proposta di legge ad hoc che possa appunto sanare tutte le difformità interne alle abitazioni che stanno «bloccando milioni di italiani e milioni di immobili che potrebbero essere tranquillamente rimessi sul mercato,liberando gli uffici tecnici comunali da centinaia di migliaia di pratiche giacenti in alcuni casi da 40 anni e facendo ripartire il mercato immobiliare».

PACE EDILIZIA, SALVINI: “300 MLN A DISPOSZIONE DEI PICCOLI BORGHI”

Salvini ha spiegato anche che si sta lavorando mettendo a disposizione una cifra di circa 300 milioni di euro da recuperare nelle pieghe del bilancio per «la manutenzione di case ed edifici pubblici, riservati ai piccoli Comuni», sottolineando come l’Italia dei piccoli Comuni dei borghi «rappresenta la spina dorsale del nostro Paese ed è compito della politica garantire la salvaguardia dei loro territori», ricordando come gli alloggi pubblici sfitti in Italia siano circa 70mila.



La proposta della pace edilizia, scrive Libero, ha fatto scaldare l’opposizione, a cominciare dal Movimento 5 Stelle, secondo cui: «Il ministro ha detto di essere prossimo a sfornare una legge sulla “pace edilizia”. Il neologismo, che ricorda molto quello della “pace fiscale”, altro non è che una supercazzola congegnata ad arte per non pronunciare la parola “condono edilizio”. Sanare difformità particolarmente veniali è un conto. La solita “tana libera tutti” in salsa salviniana invece è inaccettabile». Insomma, la sensazione è che la pace edilizia, se mai verrà approvata, non avrà un percorso facile: vedremo cosa succederà, sono attesi aggiornamenti nelle prossime settimane.