La procedura d’infrazione è stata evitata e perciò il Governo ha cominciato a metter mano sulla prossima delicata e decisiva Manovra di Bilancio ma gli scontri tra Lega e M5s sono di nuovo riaffiorati in un baleno. Ieri il “caso” Spadafora con le durissime parole contro Salvini, oggi è il turno della Pace Fiscale 2, il progetto di sanatoria che il Carroccio vorrebbe portare avanti dopo il successo della Rottamazione Ter e del saldo-stralcio delle cartelle negli scorsi mesi: parte tutto dal Sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci che rilancia nelle scorse ore dopo il “nulla di fatto” nel vertice di Governo sulle Autonomie «Tutti i temi fiscali passano sul mio tavolo e su quello del viceministro Garavaglia. Il decreto fiscale dell’anno scorso ha avuto dei risultati assolutamente ottimi, con trentotto miliardi di cartelle lavorate, ventuno miliardi di incassi previsti e un milione e settecentomila contribuenti che hanno aderito alla pace fiscale. Anche per questo stiamo scrivendo la ‘pace fiscale due’ iniziando tutta una serie di elaborazioni», afferma il leghista intervistato a Sky Tg24 Economia.



M5S VS PACE FISCALE 2: “NO AI CONDONI”

Il tema centrale sono inevitabilmente le coperture della prossima Manovra che già dovrà contenere le clausole per evitare l’aumento dell’Iva, i debiti passati, la Quota 100, il Reddito di Cittadinanza e molto probabilmente anche la Flat Tax, considerata imprescindibile dal vicepremier Salvini. Una nuova Pace Fiscale perciò sarebbe utile proprio per recuperare fondi preziosi da inserire già nella Legge di Bilancio, e la Lega spinge per attuarla: chi però si frappone è il Movimento 5 Stelle che già aveva mal digerito lo scorso Decreto Fiscale. «Con noi nessun condono passerà mai. Piuttosto bisogna intensificare la lotta, fino al carcere, contro i grandi evasori. Non è giusto che a pagare le tasse di chi ha evaso arricchendosi alle spalle del paese siano famiglie e classe media. Bisogna lottare contro i grandi evasori», sottolineano fonti M5s confermate all’Adnkronos. La Lega anche sapendo le frizioni possibili (e confermate) con i 5Stelle, starebbe pensando secondo il Messaggero ad una sanatoria “light” per venire incontro ai contribuenti in difficoltà: il progetto di legge prevede un saldo del 16%, 20% o 35% per poter cancellare non solo sanzioni e interessi ma anche il debito originario. Non solo, Salvini vorrebbe anche il rilancio della dichiarazione integrativa speciale, da sempre osteggiato dal Movimento: possibile soluzione del rebus, la sanatoria per l’appunto “light” ovvero fare emergere redditi non dichiarati ma senza alcuno scudo penale per i capitali all’estero.

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