FRENI (MEF): “LA PACE FISCALE DI SALVINI IN MANOVRA C’È GIÀ. NON È UN CONDONO”

Nessun condono, lotta all’evasione fiscale, la pace fiscale è già (e sarà) in Manovra e non vi sono divisioni politiche o umane tra i due vertici della Lega: questo e molto altro offre l’intervista del sottosegretario all’Economia Federico Freni, giovane leghista tra i più attivi a livello parlamentare e legislativo. Freni viene raggiunto da “La Stampa” per capire meglio in cosa consiste la proposta del vicepremier e leader della Lega in merito alla «definitiva pace fiscale» che così tante polemiche sta generando in opposizioni e Agenzia delle Entrate, specie per la frase sugli italiani «in ostaggio del fisco».



«La Lega e il Centrodestra hanno un’unica posizione», rileva il vice di Giorgetti al MEF (assieme all’altro vice Maurizio Leo, ndr), ovvero quella del programma sul quale il Governo Meloni ha vinto le Elezioni: «la pace fiscale, ed è la stessa che troviamo nella legge delega». Secondo Freni occorre un assetto organizzato del sistema fiscale in Italia, assieme alla riduzione strutturale della pressione fiscale privilegiando i redditi medio-bassi, infine anche un nuovo rapporto tra contribuenti e Stato.



“RUFFINI STRUMENTALIZZATO, SALVINI E GIORGETTI MACCHÈ DIVISIONI”: PARLA IL SOTTOSEGRETARIO FRENI

Quando la sinistra dice che Salvini apre al condono, Freni si fa serio: «ciascuno recita la propria parte in commedia ma non esiste nessun condono» e lo dimostra, secondo il sottosegretario al MEF, il fatto che già in Manovra era stata inserita un’iniziale pace fiscale già sostenuta a suo tempo dal leader della Lega, «La differenza è che il Governo si occupa non solo di chiedere soldi agli italiani ma anche di metterli nelle condizioni di versare il dovuto: un esempio è la rateizzazione delle tasse che diventa realtà dopo anni di battaglie».



Come spiega ancora Federico Freni a “La Stampa” il fisco che si sta costruendo deve essere in grado di dialogare con i cittadini onesti e sanzionare duramente quelli disonesti: «la pace fiscale è parte di questo disegno complessivo», garantisce il sottosegretario. In merito alle parole di critica sollevate dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, che ieri ha parlato di un fisco che non perseguita ma che produce lotta all’evasione, Freni replica sereno «l’Agenzia non è un ente belligerante, lo Stato non lotta contro l’evasione ma la contrasta. Le parole di Ruffini non si prestano ad interpretazione, dispiace siano state strumentalizzate ad arte». La nuova pace fiscale idealizzata da Salvini troverà spazio nella prossima legge di Bilancio, garantisce il vice al MEF non prima di chiudere la polemica sul nascere su eventuali distanze tra il n.1 e il n.2 del Carroccio: «la pace fiscale con l’evasione non c’entra nulla. Il contrasto all’evasione resta obiettivo di questo Governo […] Freddezza di Giorgetti su Salvini? È una contrapposizione che non esiste, non c’è alcun condono».