La pace fiscale potrebbe essere estesa anche alle imposte locali, a Imu e Tari e alle tasse per l’occupazione del suolo pubblico, la cui incidenza sul totale delle entrate dei Comuni italiani ammonta al 23,5%. È un’ipotesi che, come riportato da La Stampa, il Governo di Giorgia Meloni sta prendendo in considerazione. La conferma è arrivata dallo stesso Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: “Sono in corso approfondimenti istruttori”, ha affermato nel corso di un question time.
L’argomento era stato posto sul tavolo da Antonio D’Alessio, deputato di Azione. La normativa attuale infatti prevede che gli enti locali, in caso di mancati versamenti, applichino immediatamente una sanzione del 30%. L’Agenzia delle Entrate, invece, invia prima di procedere col provvedimento almeno un paio di avvisi. I due procedimenti potrebbero essere omologati per venire incontro ai cittadini che in questo periodo hanno maggiori difficoltà a pagare. Un altro vantaggio sarebbe in tal caso rappresentato da una raccolta delle tasse più semplice.
Pace fiscale, si valuta estensione a imposte comunali: le intenzioni del ministro Georgetti
Il Ministro Giancarlo Giorgetti non sembra disdegnare l’ipotesi di estendere la pace fiscale anche alle imposte comunali, ammettendo che esiste una “distonia” con quelle erariali nel caso di omesso o tardivo versamento o infedele dichiarazione. Le norme dunque potrebbero essere riviste in modo da “gravare meno sui singoli cittadini e consentire una riappacificazione tra enti locali e contribuenti”.
La delega assegnata l’anno scorso al Governo per la riforma fiscale per quanto riguarda Comuni, Città metropolitane e Province, prevede d’altronde esattamente “la semplificazione degli adempimenti dichiarativi e delle modalità di versamento a carico dei contribuenti, estendendo la possibilità di adempiere mediante compensazione, con facoltà di introdurre forme di cooperazione che privilegiano l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari, con sistemi premiali di riduzione delle sanzioni, prevedendo in tutti i casi anche l’utilizzo di tecnologie digitali”.