A Storie Italiane il caso di un uomo di Camin, a Padova, che è stato aggredito brutalmente da dei ragazzini di 14 e 15 anni. Parlando con l’inviata del talk di Rai Uno, Carla Lombardi, ha spiegato cosa sia accaduto: “Era un po’ di tempo che questi ragazzi facevano schiamazzi, tollerabili fino ad un certo punto. l’altro giorno mentre ero a casa ricevo una segnalazione dal mio citofono, mi collego per dare un’occhiata e vedo uno di questi ragazzi che strattona un portone di accesso al vano scale, non gliel’ho permesso e sono sceso”.
“Gli ho detto cosa stavano facendo, per quale motivo mi avevano strattonato la maniglia, e loro hanno negato, poi gli ho detto che erano in una proprietà privata e dovevano andare via, poi li ho seguiti fino ad ora al piazzale in fondo alla via ed ho minacciato di denunciarli visto che continuano ad avere un’aria strafottente”.
PADOVA, AGGREDITO DA RAGAZZINI, IL COMMENTO DI DUE ESPERTI
A quel punto è scattata l’aggressione ed una violenza inaudita nei confronti dell’uomo di Padova: “Un ragazzo col piumino bianco mi ha affrontato spintonandomi, io chiaramente essendo dei minori non ho avuto alcuna reazione, so cosa rischiavo in caso di difesa, sono rientrato verso casa e ho ricevuto un pugno, ho continuato ad andare verso casa ma un altro ragazzo mi ha preso da dietro, mi ha fatto cadere e mi hanno dato un sacco di calci, mi sono difeso con le braccia in una parte del volto ma nell’altro lato c’è un ematoma forte”.
Il signor Andrea, la vittima di Padova, ha mostrato alle telecamere il volto con un evidente ematoma sul lato sinistro del proprio viso, in prossimità degli occhi, l’unica zona dello stesso dove appunto non è riuscito a proteggersi. Ora Andrea sta avendo anche dei problemi psicologici dopo tale brutale aggressione: “Mi è rimasto uno stato d’ansia, vedendo quello che succede in altri casi ho rischiato di rimetterci la vita e quando mi trovo da solo un po’ di ansia sale”.
PADOVA, AGGREDITO DA RAGAZZINI, IL COMMENTO DI DUE ESPERTI
Ovviamente nessuno “è intervenuto ne della palazzina nostra ne delle villette a schiera qui accanto”. Anna Leone, avvocatessa, in collegamento a Storie Italiane, ha commentato la vicenda dicendo: “Andrebbe un po’ riformato il processo minorile, questi ragazzini si schermano dietro uno schermo, allontanandosi dalla realtà, compiendo gesti vandalici che possono sfociare in reati gravi”.
Giancarlo Candiano, consulente della famiglia, aggiunge: “Io credo che le problematiche che stiamo vivendo ormai quasi tutti i giorni sono derivate da due situazioni importanti, leggasi impunità e una sottospecie di analfabetismo genitoriale, i minori si sentono coperti e non si sentono nella fattispecie di poter ottenere una reazione negativa nei loro riguardi, quindi l’atto criminoso che svolge non ha conseguenze, e questo è quello che loro pensano”.