Un’aggressione a una troupe della Rai, più precisamente della trasmissione “La Vita in Diretta”, si è verificata nelle scorse ore per mano del padre dei fratelli Bianchi, il cui nome viene associato all’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo ucciso a Colleferro a seguito di un violento pestaggio. Infatti, come si è visto nel corso della puntata andata in onda nella giornata di ieri, mercoledì 22 settembre 2021, l’inviata e l’operatore del programma si sono recati nei pressi dell’abitazione della famiglia con l’intento di fare chiarezza circa alcune recenti frasi, estrapolate da un’intercettazione telefonica riportata su tutti i quotidiani, nella quale la madre dei due giovani ha affermato che l’uccisione di Willy ha goduto di una risonanza mediatica a suo giudizio esagerata, “manco fosse morta la Regina”.



Tuttavia, l’obiettivo della giornalista di Rai Uno e del cameraman è prontamente naufragato, in quanto i due sono stati dapprima affrontati verbalmente dalla madre, poi fisicamente dal padre dei fratelli Bianchi. Questo perché i coniugi contestavano ai due dipendenti dell’azienda di viale Mazzini di essersi recati in una strada privata, presso cui non avevano alcun diritto d’accesso. Una discussione incentrata sulla privacy, dunque, che però è degenerata.



FRATELLI BIANCHI: TROUPE RAI AGGREDITA DAL PADRE

Viste le minacce, la giornalista ha accelerato il passo per allontanarsi dall’uomo, mentre sorte peggiore è toccata all’operatore, il quale, probabilmente penalizzato nella fuga dal peso della telecamera per le riprese video, è stato raggiunto dal suo aggressore, che ha ingaggiato un corpo a corpo con lui. Il ragazzo, purtroppo, ha dovuto ricorrere alle cure mediche del pronto soccorso, dove gli è stata assegnata una prognosi di tre giorni, durante i quali non potrà recarsi regolarmente a lavorare e dovrà restare a riposo.

Per fortuna, parrebbero escluse lesioni di ogni tipo, ma rimane il grave atteggiamento dell’uomo nei confronti della troupe televisiva, tanto che non è escluso che questa vicenda possa arricchirsi di alcuni strascichi legali. Intanto, per dovere di cronaca, riportiamo che, stando a quanto emerso fino a questo momento, non sarebbe stata una strada privata quella in cui si trovavano l’inviata e il cameraman, che dunque erano liberi di stazionarvi e di effettuare le riprese per la televisione.