Padre Georg Gänswein, ospite della puntata di Oggi è un altro giorno del 18 maggio 2023, racconta alcuni aspetti della sua vita da ecclesiastico ma anche i suoi 20 anni al fianco di papa Benedetto XVI.

“La fede? Ho avuto molti dubbi, però cento dubbi non mi hanno fatto dubitare fino alla fine. La fede è una bussola, una gioia, non è un peso ma aiuta a portare i pesi della vita.” racconta padre Georg su Rai 1; poi sul rapporto col mondo femminile e la bellezza aggiunge: “La bellezza è un aspetto della fede, è umana. Io cerco di essere normale, naturale, e con questa naturalezza finora ho camminato molto bene.” Ricorda dunque il discorso fatto da papa Benedetto XVI quando annunciò alla Chiesa la sua rinuncia al papato: “Ci disse: ‘Io ho 85 anni. Non ho più la forza fisica e spirituale per guidare e regnare la Chiesa Cattolica, a farlo deve essere qualcuno di più giovane.” (Aggiornamento di Anna Montesano)



Georg Gänswein: al fianco di Ratzinger per 20 anni

Padre Georg Gänswein, arcivescovo e Prefetto della Casa Pontificia e già Segretario particolare di Benedetto XVI, sarà ospite di Serena Bortone nella puntata di oggi, giovedì 18 maggio, di Oggi è un altro giorno, in onda su Rai 1 dalle 14.05. Padre Gänswein ha scritto, insieme al giornalista Saverio Gaeta, il libro “Nient’altro che la verità – La mia vita al fianco di Benedetto XVI”Dal 2003 è stato segretario personale del cardinale Joseph Ratzinger.



Dopo l’elezione al pontificato, il 19 aprile 2005, Ratzinger lo confermò nell’incarico e nel 2012 lo nominò prefetto della Casa pontificia, consacrandolo arcivescovo, il 6 gennaio 2013, con il titolo di Urbisaglia. Papa Francesco lo ha mantenuto nella responsabilità dell’ufficio, affidandogli però, dal gennaio del 2020, il compito di dedicarsi esclusivamente al Papa emerito.

Georg Gänswein: la rinuncia di Benedetto XVI

Segretario particolare di Benedetto XVI, padre Georg Gänswein è stato tra i primi a venire a conoscenza della decisione del papa di rinunciare al soglio Pontificio: “Al risveglio dell’11 febbraio 2013, dopo una notte un po’ agitata per la tensione, mi resi conto che stavo per vivere un evento che sarebbe rimasto nella storia. Ma sin dal primo incontro con Benedetto XVI, in cappella per la preparazione alla Messa, potei notare che lui era invece estremamente calmo. […] Espresse costantemente la certezza morale che – riflettendo, pregando e soffrendo – aveva raggiunto la convinzione di dover rinunciare per mancanza delle forze”, ha scritto nel suo libro. Intervistato da AciStampa, Gänswein ha ricordato un lato poco conosciuto di Benedetto XVI: “Ciò che mi ha sempre impressionato, e persino sorpreso, è stata la sua gentilezza; quanto fosse sereno e gentile, anche in situazioni molto estenuanti, molto impegnative – e, a volte, anche molto tristi dal punto di vista umano. Non ha mai perso la calma. Al contrario: più grande era la sfida, più diventava silenzioso e povero di parole”.