PADRE MAGGI: LE FRASI SU INFERNO E I MANCATI MIRACOLI DI GESÙ FANNO DISCUTERE

Stanno facendo discutere e non poco le dichiarazioni di Padre Alberto Maggi, tra i più importanti biblisti italiani e volto di Tv2000 (l’emittente della Cei) circa temi fondanti la dottrina cattolica, dall’inferno ai miracoli del Cristo. Il sacerdote, teologo e membro del glorioso Ordine dei Servi di Maria ha rilasciato una lunga intervista al Quotidiano Nazionale lo scorso 23 febbraio rispondendo a diversi quesiti circa la storia della dottrina cristiana: non sono però poche le puntualizzazioni di Padre Maggi che non hanno affatto convinto esperti e fedeli, tanto da sollevare qualche critica alla stessa emittente per ospitare i suoi interventi.



Oggi su “La Verità” viene scandagliata quella stessa intervista ravvisando le parti che più lasciano perplessi: come quando il biblista contesta la veridicità della maledizione del fico operata da Gesù secondo il Vangelo di Marco. «O Gesù era uno scriteriato o l’evangelista gli ha fatto fare una brutta figura oppure c’è dell’altro», spiega Padre Alberto Maggi. Più significativa ancora è l’opinione sull’esistenza o meno dell’inferno: contravvenendo a quando riaffermato da San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI nel Catechismo della Chiesa Cattolica, il biblista definisce come ridicolo «il concetto di inferno come luogo di dannazione eterna». A domanda diretta su quale sia allora il destino per chi vive da “dannato” e contro gli insegnamenti del Cristo, Padre Maggi replica «nessuno è dannato per l’eternità, nei Vangeli semmai si parla di una vita biologica, che si chiude con la morte».



IL NODO DELLA RESURREZIONE DI LAZZARO

Il catechismo sebbene provi ad interpretare il mistero dell’inferno, ribadisce che il vero significato non riguarda la “paura della dannazione”, bensì l’occasione «pressante di un appello alla conversione», ben diverso insomma dal concetto ai limiti dell’indefinito dato da Padre Maggi. Riportando diversi passi della Bibbia, il che conferma la bontà degli studi e la competenza del teologo, la discussione nell’intervista al QN si sposta sul tema dei miracoli di Gesù: «la parola miracolo è estranea ai Vangeli. Gesù ha compiuto dei segni per favorire la fede, non ha stravolto le leggi della fisica», spiega ancora Padre Maggi. Qui la vera distanza con quanto invece, ad esempio, riportano gli Atti degli Apostoli che parlano con dovizia di particolari di «miracoli, prodigi e segni»: non solo, alcuni dei quali rappresentano un vero e proprio mistero legato alle leggi della fisica, dalla trasformazione di acqua in vino alle Nozze di Cana alla moltiplicazione di pani e pesci fino ovviamente alla stessa resurrezione della carne. Qui il passaggio finale che lascia attonito il giornalista de “La Verità” e non solo lui: parlando di resurrezione, si arriva a parlare dell’episodio di Lazzaro, ma Padre Alberto Maggi non crede alla piena veridicità di tale episodio. Per lui è solo un «simbolo», un fatto non realmente accaduto. Qualche riga più sotto il biblista sottolinea infine come i Vangeli non sono stati scritti «per essere letti da tutti», come a dire che occorre un certo grado di interpretazione per poter capire determinati passaggi della Bibbia. Non abbiamo competenza per capire se si tratti di possibile “modernismo” quanto sostenuto da Padre Maggi, ma di certo alcuni passaggi lasciano parecchio perplessi semplici fedeli quanto dotti teologi che sui miracoli e l’esistenza storica documentata dei Vangeli ci hanno speso secoli di studi.

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