È morto padre Mario Frittitta, sacerdote della chiesa Santa Teresa alla Kalsa, a Palermo. Aveva 83 anni e le sue condizioni di salute, come riportato da Repubblica, si erano aggravate nei giorni scorsi a causa di una caduta. Il feretro si trova nella sua parrocchia, dove resterà fino alla celebrazione dei funerali, in programma sabato alle 10.00. Era da oltre cinquant’anni che quella era divenuta la sua casa. Lui stesso era originario dello storico quartiere.



L’uomo era divenuto noto alla cronaca negli scorsi anni poiché vicino all’ambiente mafioso. In particolare, negli anni Novanta, ebbe alcuni incontri con il boss Pietro Aglieri e venne accusato di favoreggiamento. Il parroco si difese sostenendo di essere il suo confessore e che i colloqui erano  di natura religiosa. I giudici tuttavia in un primo momento non gli credettero e lo condannarono in primo grado a 2 anni e 4 mesi di reclusione, ma successivamente in appello fu venne assolto. Restò in carcere per soli 4 giorni.



Padre Mario Frittitta è morto: chi era il confessore dei boss

Il boss Pietro Aglieri, tuttavia, non fu l’unico esponente della mafia ad avere dei rapporti con padre Mario Frittitta, morto nelle scorse ore a 83 anni. Nel 2019, come riportato da Repubblica, il parroco della chiesa Santa Teresa alla Kalsa, a Palermo, celebrò infatti una messa in onore del defunto boss Tommaso Spadaro, a cui l’allora questore Renato Cortese aveva vietato un funerale in grande stile. Il sacerdote riuscì a raggirare il divieto organizzando un trigesimo di portata rilevante.

Dopo essere stato raggiunto dal cronista Salvo Palazzolo, che chiedeva delle spiegazioni in merito, si infuriò e si scagliò contro di lui. Un comportamento che venne condannato anche dall’arcivescovo Corrado Lorefice e per il quale il parroco si scusò, dicendo di essere “anziano e stanco”. Negli ultimi tempi l’uomo si era dedicato esclusivamente alle sue attività clericali e aveva smesso di far parlare di sé.