Il padre separato può vedere il figlio nonostante le restrizioni dovute al Coronavirus: lo ha sancito il tribunale per i minorenni di Roma. In effetti i decreti ministeriali non hanno previsto alcuna restrizione o divieto in materia di diritto di visita dei genitori separati ai propri figli che vivono con l’ex coniuge, tuttavia sono nate numerose controversie tra genitori, anche dovute alla forte preoccupazione per la salute.
Dopo alcune sentenze contrastanti dei tribunali ordinari – a volte favorevoli ai padri e altre invece contrarie – per la prima volta si è espresso sul tema un tribunale per i minorenni, che ha deciso che il padre debba incontrare il minore. Il tribunale romano argomenta che la visita debba essere consentita per “l’inviolabile diritto del minore alla biogenitorialità”.
Diritto che si pone quale diritto costituzionale sullo stesso piano del diritto alla salute, anche in ragione del fatto che il padre non è un soggetto a rischio (naturalmente il discorso sarebbe diverso in caso di positività, che impone l’isolamento a chiunque e in ognio situazione). L’avvocato Luciano Vinci, legale del padre, aveva sottolineato che egli, “soprattutto nell’interesse del proprio figlio minore, nell’ultimo periodo, senza alcun comportamento molesto e senza la riferita insistenza, si è limitato a chiedere, inutilmente, di potere continuare ad esercitare il proprio diritto-dovere di visita nei confronti del figlio“.
PADRE SEPARATO PUÒ VEDERE FIGLIO: DIRITTO BIOGENITORIALITÀ È PREVALENTE
La madre, in quanto genitore affidatario in via esclusiva, lo aveva invece “inopinatamente impedito”, secondo le parole dell’avvocato Vinci evidenziate da La Repubblica. Ben diversa era la posizione espressa dall’avvocato della madre, Valerio Santagata, il quale aveva chiesto al giudice di “sospendere l’esercizio del diritto-dovere di visita del padre perlomeno temporaneamente e sino alla fine dell’emergenza sanitaria nazionale in atto“.
Il giudice Donatella Formisano però ha sancito che il padre separato può vedere il figlio sottolineando come “non appartenga ad alcuna categoria a rischio” e riconoscendo che “la liceità dello spostamento finalizzato alla attuazione della frequentazione da parte del figlio minore del genitore non collocatario rinviene fondamento nel riconosciuto essenziale apporto all’equilibrio psico-fisico del minore correlato alla presenza di entrambi i genitori“. Di conseguenza la visita del padre “costituisce misura attuativa del suo diritto alla bigenitorialità, che assume rilievo nell’ordinamento costituzionale interno e nell’ordinamento internazionale”.
L’avvocato Vinci, accogliendo con soddisfazione la sentenza, ha voluto evidenziare che il governo non ha emanato alcun decreto “che vieti spostamenti del genitore finalizzati a raggiungere la prole minorenne presso la abitazione dell’altro genitore al fine dell’esercizio del diritto-dovere di visita, massima espressione del diritto alla bigenitorialità“. Questa sentenza è sicuramente un importante punto a favore dei padri separati.