Un padre si è rivolto alla sezione Famiglia del Tribunale civile di Milano per far vaccinare la figlia quattordicenne, che aveva assunto posizioni no vax come la madre. I giudici, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, hanno dato ragione all’uomo, in quanto dai colloqui hanno ritenuto che la ragazzina non avesse avuto una “adeguata informazione” e pertanto non potesse “esprimere un consenso/dissenso veramente informato”. Ella, piuttosto, aveva un parere strettamente correlato a quello del genitore, il quale era “contrario alla vaccinazione con posizioni aprioristiche che trascurano del tutto gli approdi della scienza internazionale”.



Il caso sembra destinato a far discutere. In passato, infatti, i giudici avevano più volte acconsentito alla vaccinazione poiché il minorenne direttamente interessato era favorevole, a differenza di uno o di entrambi i genitori. Le motivazioni addotte dalla ragazzina, tuttavia, non hanno in alcun modo convinto i giudici. “Io ho sentito in tv e visto su internet che è un vaccino nuovo, e che, anche se molto bassa, c’è una possibilità di effetti collaterali. Visto che il vaccino è nuovo, io vorrei aspettare ancora un po’. Non sono stata influenzata dalla mamma nella mia decisione. Non vado al ristorante o in luoghi chiusi dove serva il green pass. Pertanto non vorrei vaccinarmi per adesso”, questo avrebbe detto loro. Il Tribunale di Milano, tuttavia, ha espresso parere negativo alla richiesta, dando ragione al padre.



Padre vince in Tribunale contro madre e figlia no vax: il riferimento a Mattarella

I giudici del sezione Famiglia del Tribunale civile di Milano, nelle motivazioni della sentenza attraverso cui il padre della quattordicenne ha vinto contro madre e figlia no vax, hanno citato secondo quanto riporta il Corriere della Sera anche Sergio Mattarella. In particolare, viene evidenziato come la donna abbia “trascurato il monito del Presidente della Repubblica, che il 28 luglio ha detto che la vaccinazione è un dovere morale e civico”.

È così che l’uomo è adesso dunque autorizzato “ad assumere, in autonomia e in assenza del consenso materno, ogni decisione relativa alla vaccinazione anti Covid”. Prima, però, dovrà egli stesso occuparsi di informare adeguatamente la figlia quattordicenne, attraverso personale sanitario specializzato, in merito alla necessità di sottoporsi al vaccino per la tutela della sua salute. In questo modo la somministrazione non sarà subordinata al suo consenso, ma avverrà esclusivamente dopo che la diretta interessata sarà tranquillizzata relativamente ai rischi che essa comporta.