PAGAMENTO IMU-TASI 2019, COS’E’ L’IMPOSTA MUNICIPALE UNICA
E’ il 17 giugno la data da cerchiare di rosso sul calendario per quanto riguarda la prima scadenza per Imu e Tasi del 2019: entro quel giorno si deve versare l’acconto delle due imposte sulla casa, mentre il 16 dicembre si deve procedere con il saldo. Tra tutte queste sigle, però, si rischia di essere confusi, dunque ecco un breve ripasso su quella che una volta prendeva il nome di Ici. L’Imu (imposta municipale unica) è un’imposta diretta di tipo patrimoniale, applicata sulla componente immobiliare del patrimonio. In un primo momento l’Imu era dovuta in caso di possesso di immobili compresa l’abitazione principale e le pertinenze, e i terreni agricoli. Dal 2014 la norma è stata però modificata, escludendo le prime case (a eccezione di quelle di lusso). In ogni caso, come spiega il Sole 24 Ore, per l’esenzione Imu-Tasi sull’abitazione principale “sono richieste sia la dimora abituale che la residenza anagrafica”. (agg. di Dario D’angelo)
PAGAMENTO IMU-TASI 2019, ESENTI I PENSIONATI ALL’ESTERO
Il 17 giugno scade il pagamento della prima rata dell’Imu-Tasi 2019. I parlamentari Pd eletti in Europa, Laura Garavini, Angela Schirò e Massimo Ungaro, ricordano che potrebbe arrivare “una vera e propria stangata fiscale sulla casa di proprietà in Italia, comprese quelle di proprietà degli italiani residenti all’estero”. Questo in virtù della possibilità, data agli enti locali, di alzare le aliquote visto che è saltato il blocco degli aumenti introdotto nel 2015. Secondo quanto riportato da aise.it, i tre parlamentari dem ricordano che “tutto questo non vale per i pensionati italiani residenti all’estero, percettori di pensione estera e proprietari di immobili in Italia, che continuano a essere esenti dalle tasse sugli immobili grazie al nostro emendamento Pd della scorsa legislatura”. Dunque se ci sarà un rischio di stangata ci saranno anche delle categorie che risultano essere protette da brutte sorprese.
PAGAMENTO IMU-TASI 2019, UN SOLO CASO DI AUMENTI
Diversi italiani si stanno preparando a pagare la prima rata dell’Imu-Tasi 2019 che scadrà lunedì 17 giugno. La Legge di bilancio 2019 ha previsto la possibilità di aumentare le aliquote da parte dei Comuni, ma pare che finora siano stati pochi a prendere una decisione in merito. Repubblica cita il Rapporto sul coordinamento della Finanza pubblica della Corte dei conti, da cui emerge che solo 6 dei 111 capoluoghi di provincia abbiano deliberato l’aumento dell’aliquota. “Tuttavia, in cinque di tali Comuni l’aumento dell’aliquota è stato limitato ai soli immobili adibiti ad abitazione principale delle categorie catastali soggette anche alla Tasi (A1, A8 e A9) con contestuale azzeramento delle aliquote previste per tale ultimo tributo. Si è trattato, dunque, di un intervento di semplificazione che non ha comportato un effettivo aumento del carico fiscale. Pertanto, allo stato, per un solo capoluogo l’aumento delle aliquote Imu determinerà per il 2019 un maggior prelievo fiscale complessivo”.
PAGAMENTO IMU-TASI 2019 ENTRO IL 17 GIUGNO
Sta per arrivare a scadenza il pagamento della prima rata dell’Imu/Tasi 2019. Gli italiani non si ritroveranno grandi sorprese, che però potrebbero arrivare alla fine dell’anno, quando a metà dicembre si tratterà di versare il saldo dell’imposta dovuta. Non per effetto della manovra che il Governo dovrà mettere a punto in autunno, bensì per quanto è stato stabilito in quella dello scorso anno. Come ricorda L’Economia, l’inserto del Corriere della Sera, infatti, con la Legge di bilancio 2019 è stato tolto il blocco agli aumenti delle aliquote da parte degli enti locali. Tuttavia, questi hanno tempo fino al 28 ottobre per deliberare in merito. Dunque il pagamento della prima rata IMU-TASI in scadenza il 17 giugno dovrà essere calcolata sulle aliquote in vigore l’anno scorso. Di fatto, quindi, non ci sarà alcun cambiamento di importo rispetto a giugno 2018. Ma se le aliquote verranno poi alzate, nella seconda rata si dovrà pagare di più, anche per effetto del recupero di quanto non versato con l’acconto.
IMU-TASI 2019, IL RISCHIO DI RINCARI A FINE ANNO
Di fatto, bisognerebbe fare la differenza tra quanto si sarebbe dovuto versare con la prima rata IMU-TASI se la nuova aliquota fosse stata più alta e l’importo effettivamente versato. La differenza tra la prima e la seconda rata potrebbe quindi essere importante. Restano comunque in vigore le esenzioni già previste, come quella sulla prima casa se non di lusso (e le relative pertinenze). Tuttavia i Comuni potrebbero modificare alcune delle detrazioni che erano state previste in passato, sia in positivo che in negativo per le tasche dei contribuenti. Chi magari godeva di una detrazione l’anno scorso potrebbe vedersela azzerata o ridotta, piuttosto che persino aumentata. Immutato anche il dimezzamento dell’imposta nel caso di immobili concessi in comodato d’uso a un figlio, con tutte le condizioni da soddisfare. Resta poi da vedere se con la Legge di bilancio 2020 ci sarà un intervento sulle imposte immobiliari, che andrebbero in ogni caso a gravare sull’anno prossimo e non sul 2019.