La mattinata del 2 gennaio 2025 ha riservato una sorpresa amara per i tanti che erano in attesa del pagamento pensioni INPS e che alle prime luci dell’alba si sono resi conto di non aver ricevuto i soldi dovuti sul proprio conto, né il sempre classico cedolino che riporta tutte le informazioni sul pagamento mensile: in breve tempo – almeno tra chi non era informato delle novità lungamente anticipate – si è generato il panico per il pagamento pensioni in ritardo, ma è stato lo stesso INPS a chiarire l’accaduto qualche ora più tardi rassicurando tutti i pensionati su tempistiche e modalità dei pagamenti per questo e i prossimi mesi.
Partendo dal principio, è bene precisare e ribadire che il ritardo nel pagamento pensioni era una questione già messa sul tavolo da diversi mesi da parte dello stesso INPS in occasione della consueta pubblicazione del calendario degli accrediti per il 2025 che aveva visto ritoccare leggermente le date, soprattutto per gennaio: resta – infatti – ferma la regola di assolvere i pagamenti entro il primo giorno bancabile del mese, eccezion fatta proprio per gennaio che ha spostato quella data al secondo giorno includendo però al suo interno anche tutte le altre prestazioni assistenziali e pensionistiche.
Pagamento pensioni INPS: quando verranno accreditati i soldi di gennaio e tutte le novità sugli importi
Ne consegue – dunque – che il pagamento pensioni INPS per il mese di gennaio 2025 verrà assolto integralmente (lo ripetiamo: includendo anche tutti gli altri pagamenti assistenziali) nella giornata di domani, venerdì 3 gennaio: il primo giorno del mese – infatti – era festivo e il secondo è saltato per la leggera modifica al calendario da parte dell’Istituto; ma la buona notizia è che a partire da febbraio (e con le uniche eccezioni a maggio, giugno e novembre, ma vi invitiamo a consultare il calendario integrale cliccando su queste parole) tutto tornerà alla norma con i pagamenti già fissati per il primo del mese.
Un’altra interessante novità e che a gennaio nel pagamento pensioni INPS entrerà anche in vigore la maggiorazione decretata dalla Manovra 2025 che consisterà in uno 0,8% in più legato all’adeguamento inflazionistico (che scende allo 0,72% per chi riceve una cifra pari a cinque volte il minimo tabellare e, ancora, allo 0,6% per chi riceve cifre ancora superiori), unitamente anche alla rivalutazione delle pensioni minime che le porterà dagli attuali 614,77 fino a 617,9 euro.