Il pagamento Tari è obbligatorio (così come le altre imposte locali e non). I contribuenti italiani talvolta omettono i rischi che si corrono qualora non si provvedesse ad onorare l’esborso di questa tassa destinata allo smaltimento dei rifiuti urbani.
Se si superassero i tempi previsti per onorare il proprio debito potrebbe intervenire l’Agenzia delle Entrate con cartelle esattoriali e sanzioni piuttosto gravi (è previsto anche il penale). Il rischio a cui si incorrerebbe sarebbe perfino il pignoramento dei beni.
Pagamento Tari da rispettare: le scadenze
Il pagamento Tari va effettuato entro i termini di scadenza proprio per evitare che succede ciò che nessuno vorrebbe accadesse. Il numero delle rate e le relative scadenze vengono imposte dal Comune di Residenza, il quale in linea generale potrebbe prevedere quanto segue:
- Primo acconto: entro la fine di aprile.
- Seconda rata: entro la fine di luglio.
- Terza rata a saldo: entro la fine dell’anno.
- Quarta rata (è opzionale): in alcuni Comuni potrebbe essere sancita entro la fine di settembre.
Chi volesse – per evitare di dimenticare a pagarla – i Comuni prevedono la possibilità di poter pagare in un’unica soluzione.
Il recupero crediti
Non effettuare il pagamento Tari significherebbe rischiare di dover fare i conti con il recupero crediti. Il Comune potrebbe agire – secondo la sua discrezione – in tre modi:
- Cartella esattoriale: Il Comune potrà iniziare la procedura di recupero del credito tramite un primo avviso di pagamento (con la cartella esattoriale), che nel tempo comporterà ad un aumento del debito a causa dei rincari delle multe con relativi interessi.
- Pignoramento dei beni: se il contribuente dovesse ignorare la cartella esattoriale lo step successivo potrebbe essere il pignoramento di beni immobili o mobili, incluso lo stipendio o il conto corrente.
- Denuncia penale: se il debito superasse i 30 mila euro allora il debitore sarebbe denunciabile anche penalmente.
Qualora il contribuente abbia difficoltà ad onorare il pagamento Tari nei termini previsti, sarebbe meglio comunicarlo tempestivamente al proprio Comune e trovare una soluzione.