Claudio Galoppi, giudice alla Corte d’Appello di Milano ed esperto del Ministro Nordio, intervistato dal quotidiano Il Giornale, si è espresso in merito alla riforma Cartabia e alle novità delle nuove leggi, elogiando particolarmente l’introduzione delle pagelle ai magistrati. Un provvedimento che secondo l’esperto: “Premierà il merito e i magistrati che saranno più efficienti“, inoltre non costituisce una novità, ed anche se ci sono state polemiche per questa misura, i criteri di giudizio rappresenteranno un ottimo metodo di valutazione su chi avrà agito con più celerità, qualità, e si è fatto maggiormente carico della giustizia.



E quindi, ad essere penalizzate probabilmente saranno le cosiddette “Toghe-lumaca“, ma anche i magistrati che nel complesso della carriera presenteranno maggiori “anomalie“, specialmente quelle che verranno fuori nei gradi successivi di giudizio. Inoltre per Galoppi questo non sarà un “Attentato all’indipendenza della magistratura“, ma piuttosto una “Esaltazione del ruolo di garanzia del Csm“.



Claudio Galoppi: “Con la riforma Cartabia saranno privilegiate le funzioni ordinarie del magistrato”

L’esperto del Ministero della Giustizia Claudio Galoppi, parlando della riforma Cartabia, appena approvata dal Consiglio dei Ministri, ha parlato anche del taglio che è stato fatto per evitare le “carriere parallele”, privilegiando l’esercizio delle funzioni ordinarie. “Il messaggio principale”, dice il giudice, “È  che il magistrato deve fare il magistrato“. E per questo “Anche il limite totale della carriera è stato abbassato, e passa da 10 a 7 anni“, inoltre, “Servirà un periodo di decantazione tra un incarico e l’altro“.



La riforma introduce anche un nuovo ruolo per gli avvocati, ora infatti: “Daranno un contributo sia all’organizzazione degli uffici che alla valutazione dei magistrati, ma sempre con regole precise“. E sul Csm, Galoppi afferma concludendo: “Sui procedimenti ci saranno più principi di celerità e trasparenza, soprattutto per l’attribuzione degli incarichi, e tutti potranno prendere visione degli atti“.