PAGELLE PRIMA DELLA SCALA 2024: I VOTI
Un grande spettacolo, ma non un trionfo: partiamo da qui per stilare le pagelle Prima della Scala 2024. La sinfonia mette i brividi, perché in grado di dar forma a quelle forze invisibili e ineluttabili che caratterizzano le storie dei protagonisti, bello anche l’allestimento e apprezzabile la “ruota del destino” che regala dinamicità alla regia di Leo Muscato (anche se in alcuni frangenti è stata forse un po’ troppo dinamica, ma comunque voto 7.5), infatti nell’apparente semplicità delle scene emerge la forza della trama. A tutto ciò si aggiunge una grande prova d’orchestra, ma – come accennavamo – non sono mancate le imperfezioni. Ma andiamo con ordine…
L’esecuzione è cominciata in maniera appassionata e grintosa, ma il fraseggio nel primo atto di Brian Jagde era migliorabile, mentre la prova di Fabrizio Beggi è stata breve ma comunque intensa. Titubante è stato l’inizio della scena Osteria, con il coro che ha dato la sensazione di farsi trascinare (salvo poi regalare un bel crescendo dopo la preghiera dei pellegrini, ma in generale non è sembrato particolarmente ispirato), mentre Berzhanskaja ha regalato ottimi acuti, ma non è stata del tutto convincente con il registro medio e grave.
PAGELLE PRIMA DELLA SCALA 2024: TEZIE TOP
Il migliore è stato senza dubbio Ludovic Tezier (voto 9), con la sua voce baritonale splendente di cui ha dato subito un primo assaggio, ma anche la sicurezza nell’affrontare le scene. A seguire la direzione di Chailly (voto 8.5), che ha regalato una musica in grado di aderire perfettamente alle drammatiche pieghe della storia. Emozionante la sincronia dei violini nell’intro strumentale, non a caso viene solitamente eseguita con un solo strumento, visto che la sincronia tra due è complessa.
PAGELLE PRIMA DELLA SCALA 2024: NETREBKO E JAGDE PERFETTIBILI
Tanti gli applausi per Netrebko (voto 8), che però nell’Aria “Madre, madre” ha alternato alti e bassi. In realtà, li ha alternati in diverse fasi della Prima della Scala 2024, durante la quale ha avuto qualche piccola sbavatura, come nell’Adagio “La vergine degli angeli“, mentre è stata autorevole nella “Melodia“. Quegli alti e bassi si riflettono anche nelle reazioni del pubblico, che le hanno regalato applausi, ma anche qualche mugugno.
Grande la materiale vocale che mostra Brian Jagde (voto 7.5), a cui manca qualcosa, ad esempio dizione e fraseggio, per poter essere considerato un grande tenore, ma gli applausi sono tutti meritati, anche perché non ha sfigurato di fianco a Tezier.
“Rataplan, rataplan della gloria
nel soldato ritempra l’ardor;
rataplan, rataplan, di vittoria
questo suono è segnal precursor!” #PrimaScala @RaiCultura pic.twitter.com/WmbtdkemS4— Teatro alla Scala (@teatroallascala) December 7, 2024