La Chiesa ha condannato in maniera ferma e decisa il recente attacco ai danni di alcuni cristiani che si è verificato a Sargodha, in Pakistan, esprimendo il suo disappunto per il livello di intolleranza manifestato, così come si legge su Catholic News Agency. Il riferimento è a quanto avvenuto una settimana fa, lo scorso 25 maggio, quando una folla violenta ha attaccato due case di due famiglie cristiane in quel di Mujahid, nella città di Sargodha, a circa 150 miglia a sud di Islamabad, la capitale pakistana.



Un atto tremendo quello che si è verificato, visto che la folla ha bruciato e vandalizzato le case dei cristiani, nonché la loro fabbrica di scarpe, dopo che il cattolico Nazir Masih è stato accusato di blasfemia per aver (forse), dissacrato le pagine del Sacro Corano. A spiegare come sono andate le cose è stato l’avvocato Tahir Naveed Chaudhry, leader politico cattolico di Sargodha, che parlando alla CNA ha detto che attorno alle ore 6:00 del mattino di sabato scorso, Ayub Gondal, vicino di casa musulmano di Masih, ha accusato lo stesso di aver commesso blasfemia.



PAKISTAN, AGGRESSIONE BRUTALE AD UNA FAMIGLIA CRISTIANA: 2.000 PERSONE, UNA FOLLA INFEROCITA

La voce si è diffusa nel giro di breve tempo portando al raduno di una folla di 2.000 persone della zona e dai villaggi vicini, che si sono quindi ritrovate dinanzi alla casa di Masih. A quel punto la folla ha iniziato a dare vita ad atti di vandalismo come la distruzione di contatori elettrici e dei condizionatori, ma anche dando fuoco a case e negozi dei cristiani. Dopo di che hanno preso a bastonate i poveretti, lanciandogli addosso anche delle pietre, tentando di linciare Masih, rimasto gravemente ferito dopo la brutale aggressione subita.



Monsignor Samson Shukardin, presidente della Conferenza episcopale cattolica e presidente della Commissione nazionale per la giustizia e la pace (NCJP), l’organismo per i diritti umani della Conferenza episcopale cattolica del Pakistan, ha esternato tutte le sue preoccupazioni in merito alla sicurezza dei cristiani in Pakistan attraverso una dichiarazione ufficiale.

PAKISTAN, AGGRESSIONE BRUTALE AD UNA FAMIGLIA CRISTIANA: I SOSPETTI VERSO MUHAMMAD AKRAM

Mentre una delegazione cristiana, con a capo l’arcivescovo Joseph Arshad di Islamabad-Rawalpindi e il senatore cattolico Tahir Khalil Sindhu, hanno incontrato l’ufficiale di polizia del distretto di Sargodha Assad Malhi. Sindhu ha chiesto maggiore sicurezza nei confronti dei cristiani e in particolare della famiglia della vittima, chiedendo inoltre che gli aggressori vengano individuati e arrestati.

A svolgere un ruolo chiave in quest’azione brutale sarebbe stato Muhammad Akram, leader di un’organizzazione religiosa intransigente, Lashkar-e-Labak Pakistan, già coinvolta in attacchi ai cristiani avvenuti ad agosto 2023, durante i quali furono bruciate 24 Chiese e distrutto o saccheggiate 89 abitazioni di cristiani. Il povero Masih si trova ancora in ospedale e le sue condizioni vengono definite molto critiche, anche se non sembrerebbe essere più in pericolo di vita.