Per le agenzie delle Nazioni Unite, la prevista espulsione da parte del Pakistan di oltre un milione di cittadini stranieri “privi di documenti” rischia di innescare una catastrofe in materia di diritti umani. Alle autorità pakistane è stato chiesto di sospendere queste deportazioni: si avvicina infatti la data del 1 novembre, giorno del ritorno forzato di 1,4 milioni di cittadini afghani nel Paese, dove molti saranno probabilmente a grave rischio di violazioni dei diritti umani. “Siamo molto preoccupati che coloro che vengono deportati affrontino tutta una serie di violazioni dei diritti umani, tra cui tortura, arresti e detenzioni arbitrari, grave discriminazione e mancanza di accesso ai bisogni economici e sociali di base”, ha affermato Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto Comando delle Nazioni Unite, commissario per i diritti umani.



Come spiegano i media britannici, la categoria che preoccupa di più è quella delle donne poiché i governanti talebani “hanno tentato di cancellarle completamente da qualsiasi presenza pubblica nella società – dal posto di lavoro, dalle scuole, persino dai parchi pubblici”. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, UNHCR, riferisce che il Pakistan attualmente ospita 3,7 milioni di rifugiati afghani, 700.000 dei quali sono fuggiti dall’Afghanistan dopo la presa del potere dei talebani nell’agosto 2021. Circa 1,7 milioni si troverebbero illegalmente in Pakistan, con scarsa protezione legale e mezzi inesistenti per chiedere asilo.



Pakistan, afgani saranno rimpatriati

Per il Pakistan, gli afghani registrati come rifugiati non devono preoccuparsi di essere deportati. Solamente le persone che si trovano illegalmente nel Paese, indipendentemente dalla nazionalità, verranno rimpatriate nei loro Paesi d’origine. L’UNHCR e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni riferiscono che quasi 60.000 afgani sono tornati in Afghanistan dal 3 ottobre, quando il Pakistan ha annunciato la scadenza del 1 novembre. Il 78% di coloro che ritornano in Afghanistan citano la paura dell’arresto come motivo per lasciare il Pakistan.



“Abbiamo lanciato un appello al Pakistan affinché continui a proteggere tutti gli afghani vulnerabili che hanno cercato sicurezza nel Paese e che potrebbero correre un rischio imminente se costretti a tornare”, ha spiegato Matthew Saltmarsh, portavoce dell’UNHCR, proseguendo: “L’UNHCR apprezza l’annuncio del Pakistan di escludere da questa operazione i rifugiati registrati e altre categorie di afghani vulnerabili”, ha affermato. L’Afghanistan sta attraversando una grave crisi umanitaria con diverse sfide in materia di diritti umani. Gli osservatori dei diritti umani delle Nazioni Unite in Afghanistan hanno espresso alle autorità le loro preoccupazioni sugli obblighi internazionali in materia di diritti umani.