Confermata l’espulsione di Luca Palamara dall’Associazione Nazionale Magistrati. Sanzione che è diventata definitiva per «gravi violazioni del codice etico», come stabilito già lo scorso 20 agosto dal Comitato direttivo centrale dell’Anm. Come spiegato da Il Fatto Quotidiano, è stato bocciato il ricorso del pubblico ministero sotto inchiesta a Perugia per corruzione. Palamara ha accolto così la sentenza: «Da magistrato e da cittadino che crede profondamente nel valore della giustizia equa ed imparziale ribadisco che le decisioni devono essere rispettate. Con altrettanta forza ribadisco di non aver mai barattato la mia funzione. Auguro buon lavoro all’Anm nell’auspicio che torni ad essere la casa di tutti i magistrati».



Palamara, Anm conferma espulsione: “Gravi violazioni del codice etico”

Il Fatto Quotidiano riporta che solo un voto è andato a favore del ricorso di Luca Palamara, finito nel mirino del presidente del sindacato delle toghe, Luca Poniz. «L’Anm a cui pensa Luca Palamara non esiste più e questo è un buon risultato», le sue parole nelle scorse ore. Palamara si è difeso con le unghie e con i denti, avendo la possibilità di essere ascoltato prima della sentenza dell’assemblea: «Sono stato travolto dalla fiumana e mi sono perso, ma non sento di essere stato moralmente indegno. Fino al 2008 ho fatto lo scribacchino di atti, prima a Reggio Calabria poi a Roma poi la mia posizione nella vita politico-associativa mi ha dato un altro ruolo. Ho vissuto un’altra vita, una vita di rappresentanza, se ho fatto bene o male non posso dirlo io».

Leggi anche

GIUSTIZIA E POLITICA/ Separazione delle carriere, qualcuno dica a Scarpinato & co. che la Resistenza è finitaGIUSTIZIA E POLITICA/ L'Anm "cerca" Mattarella e la piazza, ma non li trova