Luca Palamara ha presentato ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo contro la sua rimozione dalla magistratura, sostenendo che il giudice della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura non sia stato “né imparziale né terzo”. Ad annunciarlo, in base a quanto riportato da Repubblica, sono stati i suoi legali.
“Luca Palamara non è stato rimosso da un giudice terzo e imparziale”, hanno scritto in una nota gli avvocati. Nel ricorso, per queste ragioni, si contesta “la violazione dei principi di imparzialità della sezione disciplinare del Csm che ha giudicato nonostante il dottor Camillo Davigo non potesse comporre quel collegio e nonostante l’esistenza di giudizi negativi già espressi sulla vicenda dell’hotel champagne”. In particolare, si tratta di una presunta violazione dell’articolo 6 della Cedu nella misura in cui non è stato garantito il diritto ad un equo processo. La decisione di rimuovere il magistrato era arrivata un anno fa, nell’ottobre 2020, in quanto l’imputato era stato ritenuto il «regista del sistema per condizionare le nomine delle procure».
Palamara fa ricorso per rimozione dalla magistratura: il motivo
La nota attraverso cui i legali di Luca Palamara hanno annunciato il ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, inoltre, sostiene che il Csm non sia stato imparziale “attesa la mancata astensione e la non disposta ricusazione del dottor Davigo che ha ricoperto il ruolo di Giudice disciplinare pur avendo avuto conoscenza dei fatti oggetto di incolpazione al di fuori del procedimento disciplinare”. Inoltre, secondo la difesa, “è stato impedito al dottor Palamara il suo diritto di difesa negando l’ammissione di prove decisive per dimostrare la sua innocenza”.
Infine, viene annunciato che i dettagli in merito al ricorso verranno a breve rivelati in una conferenza stampa “anche alla luce dell’annullamento del Consiglio di Stato della nomina del presidente aggiunto della Cassazione dottoressa Cassano che ha presieduto il collegio delle Sezioni Unite che ha confermato la decisione di rimozione del Csm”.