Invita alla cautela ma non all’allarme Anna Teresa Palamara, sulla variante Delta. La direttrice del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (l’Iss), ha parlato stamane con il Corriere della Sera e soffermandosi sull’indiana, che da report ufficiale ha toccato quota 16.8% in Italia sul totale dei casi delle ultime settimane, usa la parola «Allerta, ma non allarme». Rispetto al mese di maggio la Delta è crescita di più di dodici punti percentuali, dal 4.2 appunto al 16.8 attuale, chiaro indizio di come la stessa sia più contagiosa rispetto alla variante Alfa, l’inglese, al momento predominante nel Belpaese (circa il 75% dei casi). Ma nessun allarme ribadisce la Palamara: «Era previsto? Sì, i sequenziamenti dei tamponi positivi evidenziano che la Delta sta crescendo. Presto rimpiazzerà la Alfa, il ceppo inglese, oggi ancora predominante».
Quindi la direttrice del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità prosegue: «E’ il destino di tutti i virus come il Sars-CoV-2, ad Rna, predisposti a modificare il proprio genoma. I cambiamenti sono dovuti a errori di replicazione. Da alcune di queste varianti il virus trae vantaggio, da altre no. La Delta è mediamente più infettiva dell’Alfa. Come evitarla? Mantenere la mascherina al chiuso, evitare assembramenti all’aperto, prestare attenzione a situazioni che potrebbero essere rischiose».
PALAMARA SU VARIANTE DELTA E NON SOLO: “POCHI TAMPONI? MERITO DEI VACCINI”
La Palamara replica anche a chi accusa l’Italia di aver diminuito il numero di tamponi nelle ultime settimane e di essere lenta nei sequenziamenti: «Ricordiamo che il numero complessivo dei tamponi positivi in Italia – ha specificato – è in diminuzione ed è merito della vaccinazione e delle misure di contenimento intraprese. Italia lenta nei sequenziamenti? E’ una gara con il virus: vince il più intelligente dunque noi, se gli impediamo di circolare con vaccini e rispetto delle regole».
Infine, alla domanda se arriveranno altre varianti, replica schietta: «Ne arriveranno tante. Mettiamoci in testa che questa è una gara tra noi e il virus. Vince chi ha più intelligenza. Dunque noi, a patto di riuscire a impedirgli di circolare vaccinandoci e rispettando le regole».