Conte non solo ha fatto bene ad intervenire in conferenza stampa contro Meloni e Salvini ma ha anche difeso «l’unità del Paese»: è di questo tono la nota assai netta che Palazzo Chigi e la sua comunicazione (in primis dunque Rocco Casalino) fanno uscire a tre giorni dalla conferenza stampa show del Premier Conte con la quale il nuovo Dpcm sul lockdown è passato decisamente in secondo piano. «Non c’è stata alcuna conferenza stampa a reti unificate. Palazzo Chigi non ha mai chiesto che la conferenza stampa venisse trasmessa a reti unificate; e infatti è stata trasmessa solo da alcuni canali tv e solo per una parte e non interamente» scrive l’Ufficio Stampa di Palazzo Chigi, «alla luce del dibattito che sistematicamente si crea intorno alle conferenze stampa del presidente del Consiglio rispetto al quale, riteniamo doveroso fare alcune precisazioni».



Ha fatto scalpore e non poco quella conferenza stampa, per il tono e per il metodo usato per attaccare le opposizioni: “sfruttare” il momento di massimo ascolto della giornata (dopo aver fatto uscire per due giorni “voci” su nuovo lockdown e discorso di Conte continuamente prorogato di ore) per sferrare l’attacco a Lega e FdI sul fronte del Mes è stato visto dal Centrodestra stesso (e da molti giornalisti anche bipartisan) come un «affronto alla democrazia».



LA NOTA DI P.CHIGI E I NUOVI ATTACCHI

Ebbene, secondo Palazzo Chigi e Casalino però non sarebbe avvenuto nulla di tutto questo: «anche questa volta non c’è stata richiesta, da parte della presidenza del Consiglio, di trasmettere un discorso alla nazione a reti unificate. Tutti gli interventi del presidente del Consiglio si sono sempre svolti secondo le consuete modalità e, in particolare, nella forma di conferenze stampa, salvo qualche rara eccezione». La dura nota di Casalino arriva a puntare il dito contro le polemiche di giornalisti, opinionisti e dei medesimi Salvini e Meloni sia prima che dopo la conferenza stampa del 10 aprile: in quella occasione, continua la nota «ome ogni volta ha illustrato i provvedimenti adottati, ha spiegato e chiarito i fatti più rilevanti e ha risposto a tutte le domande dei giornalisti, tanto sull’emergenza coronavirus quanto sul Mes».



Nel merito della polemica sul Fondo Salva-Stati, Conte «ha smentito vere e proprie fake news che rischiavano di alimentare divisioni nel Paese e di danneggiarlo, compromettendo il ‘senso di comunità’, fondamentale soprattutto in questa fase di emergenza». I diversi risvolti e ricostruzioni di questi giorni in realtà hanno fatto vedere che non proprio tutto quanto detto dal Premier Conte sugli attacchi contro le opposizioni si fondavano su fatti incontrovertibili e diverse imprecisioni sono state commesse (lo spieghiamo qui): nel frattempo Palazzo Chigi continua «Facciamo notare che Conte non avrebbe potuto evitare di affrontare il tema del Mes e chiarire le relative fake news veicolate dell’opposizione, visto che questo tema è poi stato oggetto delle domande poste dai giornalisti. A conferma del fatto che si tratta di argomento di interesse generale». La chiosa ancora sul presunto “discorso a reti unificate” del Premier, «ne hanno parlato impropriamente. Sin dall’inizio del primo mandato del presidente Conte, dal giugno 2018, Palazzo Chigi trasmette il segnale audio video in Hd mettendolo a disposizione di tutti e di tutte le reti televisive, le quali liberamente decidono se e cosa mandare in onda sui propri canali».