Continua a preoccupare la situazione dei contagi in Sicilia e in particolar modo nel Palermitano (ma non solo) dove nelle ultime ore si è registrato un vertiginoso aumento dei decessi (30). Nel capoluogo isolano infatti da giorni, nonostante il cambio di colore da rosso ad arancione, sono stari registrati 980 nuovi casi a fronte di poco più di 30mila tamponi effettuati, per un tasso di positività del 3,2%. In una relazione inviata anche alla Regione, l’ASP di Palermo ha spiegato ieri che “le restrizioni della zona rossa ad oggi adottate a Palermo e provincia non costituiscono misure efficaci e determinanti per il controllo della diffusione del Covid-19“.
Numeri che avevano allarmato un paio di giorni fa anche Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo, che in un accorato video si era scagliato contro coloro che non rispettano le norme sanitarie contribuendo alla diffusione del Covid-19 nel capoluogo e in tutta la provincia. “Incoscienti, fermatevi!” aveva detto a seguito della pubblicazione di alcuni video sui social network, parlando di una città sulla soglia della strage umana ed economica nonostante l’alacre lavoro delle forze dell’ordine nel fa rispettare le restrizioni vigenti e ringraziando il personale sanitario siciliano per lo sforzo profuso anche in questi primi mesi del 2021.
SICILIA, CAOS CONTAGI: 30 MORTI. SITUAZIONE PREOCCUPANTE A PALERMO MA…
Ad ogni modo, nonostante il preoccupante numero di decessi registrati, i contagi a livello regionale rimangono stabili e seppur in maniera cauta migliora la situazione degli ospedali dell’isola che per il terzo giorno consecutivo fanno registrare un segno ‘meno’ alla voce relativa ai posti occupati. In attesa di capire se anche domani il triste trend dei decessi verrà confermato (ricordando che dall’inizio della pandemia il totale ha raggiunto quota 5305 vittime), la polemica riguarda anche la campagna di vaccinazione: alcune testate locali parlano infatti di “caos vaccini”.
Infatti presso l’hub allestito presso la Fiera del Mediterraneo si sono creati momenti di confusione tra coloro che erano lì per fare la prima dose e chi invece doveva effettuare il richiamo, col risultato di lunghe attese prima dell’inoculazione. “Si tratta di una sfida molto dura quando si deve gestire un grande afflusso di persone che si presentano senza prenotazione” si è difeso il commissario per l’emergenza Covid Renato Costa, promettendo una velocizzazione nel funzionamento della macchina organizzativa.