Le raccomandazioni agli italiani in tempi di Coronavirus giungono ripetutamente e da più parti ogni giorno, eppure c’è ancora qualcuno (anzi, più di qualcuno) che fatica a recepirle, e non vuole farlo. Accade, per esempio a Palermo, nel quartiere Cruillas, dove si assiste quotidianamente a spese al supermercato da parte di clienti che avevano già riempito il carrello il giorno prima. Un modo per evadere dagli “arresti domiciliari” imposti dalla quarantena? Probabile, molto probabile. Non sarebbe un problema, se non fossero pericolosi per gli altri. Ma lo sono. Il rischio di creare assembramenti e di diffondere ulteriormente il Covid-19 è concreto ed elevato e rischia di vanificare tutti gli sforzi e i sacrifici fatti fino a questo momento dalla maggior parte della popolazione italiana, che ha cercato di rispettare ossequiosamente le disposizioni dettate dal Governo Conte attraverso i numerosi decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri emanati in queste settimane. Risulta dunque motivato lo sfogo di un dipendente del supermercato siciliano, che ha iniziato a urlare fuori dal negozio…
PALERMO, SPESE QUOTIDIANE AL SUPERMERCATO: “CI STATE COGLI*NANDO!”
Tanta rabbia, ma, soprattutto, tanta voglia di veicolare il messaggio più importante per salvare quante più vite possibile: restate a casa. È quanto si evince dal video che sta circolando in queste ore sul web, nel quale un lavoratore del supermarket di Palermo si sfoga con i clienti; in particolare, dopo averli invitati a osservare con scrupolo le distanze interpersonali di almeno un metro, l’uomo ha avviato il proprio discorso. “Chi è presente mi ascolti: siete pregati di venire una volta ogni 6 giorni. C’è gente che viene una volta al giorno ogni dì e non va bene. Altra cosa: usate le protezioni, come mascherine e guanti. Qui non ci tutela nessuno! Se tutti noi non adottiamo le giuste precauzioni ed evitiamo di venire a fare la spesa tutti i giorni, non arriveremo mai al traguardo e ci farete prendere sta c@**o di malattia!”. E ancora: “Ci sono clienti che vengono e comprano per 6 euro: questa me la chiamate spesa? Ci state cogli*nando? Qui dentro ci sono ragazzi giovani che rischiano la vita per gente come voi!”.