Il fatto che la notizia emerga alla vigilia di Natale aumenta ancora di più il disgusto per quanto avvenuto ad una povera bambina di 10 anni: eppure, se fosse emerso in un banalissimo 4 settembre non è che avrebbe fatto mendo sdegno, anzi. La drammatica storia arriva da Palermo dove una coppia clienti del maligno giro di prostituzione minorile ha seguito la condanna già emessa nei mesi scorsi contro i genitori della bimba fatta prostituire per pochi spiccioli nella casa di famiglia. L’orribile storia di Trappeto si conclude oggi, con la definitiva condanna di altri due imputati a 8 anni di carcere ciascuno: si tratta dei clienti di 61 e 78 anni che avrebbero partecipato attivamente agli incontri scabrosi con la figlia minorenne della coppia già arrestata e condannata a 8 anni e 8 mesi e a 6 anni e 8 mesi di reclusione con il rito abbreviato. Le storie dell’orrore, con tanto di tariffario “choc”, sono emerse lo scorso febbraio quando un testimone diretto chiamò i carabinieri per spiegare come un anziano stesse violentando una bimba in un’auto appartata nelle stradine di Trappeto, a pochi chilometri da Palermo. Sul posto i militari trovarono la bambina in compagnia di S.C.,primo dei condannati oggi dalla Seconda Sezione del tribunale palermitano; la piccola confermò le violenze subite e fece il nome del secondo uomo condannato di oggi, A.D.G..
IL TARIFFARIO CHOC DELLA “FAMIGLIA” DI PALERMO
«Succedeva a casa mia, nella sala sopra al divano. Lui si toglieva i pantaloni, poi lasciava i soldi, trenta euro», spiegava la bimba anche in fase processuale ricordando la terribile memoria di quei momenti passati con i “clienti” assoldati dai propri genitori. Ad organizzare e gestire gli incontri sarebbe stata la madre che incassava somme da 5 a 30 euro: somme basse per l’autoerotismo dei clienti davanti alla bimba nuda, meno di 50 euro per il rapporto completo con tanto di stupro alla piccola di 10 anni. Le parole della bambina sono state sottoposte a controlli e esami dei periti incaricati che ne hanno confermato non solo l’attendibilità ma anche l’assoluta mancanza di toni «fantastici, né fabulatori». Anche il padre della piccola è stato sottoposto agli arresti domiciliari essendo a conoscenza degli abusi organizzati dalla mamma della bimba: il Gip le misure cautelari, “concluse” con la doppia condanna avvenuta oggi per i clienti, un bracciante agricolo di Trappeto e un residente della vicina Balestrate. I due fino all’ultimo hanno tentato di difendersi dicendo che sarebbe stata la bambina a proporsi per i rapporti sessuali: i giudici non hanno minimamente creduto all’impianto difensivo e li hanno condannati, così come avevano fatto già con i genitori della bambina ora affidata ad una comunità di recupero.