Un ivoriano accoltella un agente di polizia che lo aveva arrestato in mese e mezzo fa, per vendetta. L’autore è un immigrato che gode di protezione speciale. Una vicenda assurda quella avvenuta a Palermo, dove Kader Doumbia Daouda ha aspettato sotto casa l’agente, poi lo ha ferito all’addome. Il 22enne, arrivato nel 2016 a Lampedusa clandestinamente, è stato arrestato dopo l’inseguimento di una volante, chiamata dai genitori del poliziotto che era fuori servizio. L’ivoriano ha ferito un altro uomo che aveva provato a disarmarlo. Lui e l’agente non sono fortunatamente in pericolo di vita, secondo quanto riportato da Libero.



Invece, l’ivoriano è accusato di duplice tentato omicidio, una accusa che va ad aggiungersi ai precedenti per tentata estorsione in flagranza di reato, esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza, violenza, minacce e resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di indicare le generalità. In relazione a quest’ultimo episodio, un cittadino aveva allertato il 112 dopo aver trovato l’auto danneggiata. Il veicolo era parcheggiato in una strada in cui l’immigrato faceva il parcheggiatore abusivo: alla richiesta di fornire le generalità, aveva aggredito i poliziotti, tra cui l’agente accoltellato ieri per vendetta.



IVORIANO ACCOLTELLA AGENTE: “HA PROTEZIONE SPECIALE”

L’ivoriano godeva della protezione speciale, un permesso di soggiorno introdotto ad hoc dal secondo governo Conte, dopo che Matteo Salvini lo aveva ridimensionato tramite i decreti sicurezza in occasione del primo governo Conte. Era rimasto per alcuni casi come gli immigrati scappati dopo violenze sessuali o per discriminazione religiosa, ma Luciana Lamorgese, succeduta a Salvini, ha reintrodotto in toto la protezione speciale. Si tratta di un permesso di soggiorno di due anni, rinnovabile e convertibile in un permesso di soggiorno per lavoro, al richiedente asilo che non può ottenere o non ha ancora ottenuto la protezione internazionale. L’ivoriano era sbarcato in Italia il 21 gennaio 2016 e aveva fatto domanda di protezione internazionale alla procura di Palermo il 12 febbraio 2018. La Commissione territoriale aveva respinto, però, la richiesta in quanto «non sussisteva alcun fondato timore di trattamenti persecutori (in patria, ndr) nei suoi confronti né vi erano gravi motivi i carattere umanitario», e «non vi erano i presupposti per il riconoscimento dello status di rifugiato o dello status di protezione sussidiaria». Ma l’immigrato ha presentato ricorso, bocciato il 24 gennaio 2019 dal tribunale che però gli ha riconosciuto il diritto a ottenere il permesso di soggiorno per motivi umanitari, poi la concessione della protezione speciale. Una decisione motivata con «l’inserimento positivo e il radicamento nel tessuto socio-economico italiano». Quindi, il rimpatrio avrebbe fatto «precipitare in una condizione di totale insicurezza economica» l’immigrato. Il permesso di soggiorno scadeva il 23 dicembre 2021, ma gli è stato rinnovato fino al 17 dicembre 2023 «(…) poiché l’interessato» risedeva «stabilmente in Italia dal 23 gennaio 2016» e aveva «intrapreso un processo di radicamento nel Paese svolgendovi attività lavorative (…)». Ma quando è stato arrestato dal poliziotto accoltellato stava facendo il parcheggiatore abusivo a Palermo.

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