La guardia di finanza ha intercettato un carico ingente di cocaina, precisamente 5.3 tonnellate, durante un’ispezione in alto mare. Come riferisce Palermo Today, durante un’operazione di trasbordo fra la cosiddetta imbarcazione madre e un peschereccio, le fiamme gialle hanno effettuato il più grosso sequestro di polvere bianca mai effettuato in Italia. Le forze dell’ordine hanno fermato l’equipaggio composto da un 35enne calabrese, ma anche due tunisini, un francese e un albanese, tutti arrestati e attualmente rinchiusi nel carcere Pagliarelli.
L’episodio si è verificato di preciso martedì scorso, durante una ricognizione presso il canale di Sicilia a seguito di un’attività di indagine del Nucleo di polizia finanziaria di Palermo con il coordinamento della Procura di Palermo-Direzione distrettuale antimafia. E’ stato individuato un mercantile con bandiera di Palau e un anomalo avvicinamento da parte di un peschereccio che era salpato dalle coste calabresi. Le forze dell’ordine si sono insospettite e hanno quindi seguito a debita distanza le stesse tramite le unità del Gruppo aeronavale di Messina, del Gruppo esplorazione aeromarittima e del Reparto operativo aeronavale di Palermo con il supporto del Gico.
PALERMO, SEQUESTRO DI 5 TONNELLATE DI COCAINA: LA NOTA DELLE FIAMME GIALLE
“In particolare, nelle prime ore di mercoledì 19 luglio, si rilevavano anomale operazioni di accumulo – si legge in una nota ufficiale della Guardia di Finanza – di numerosi pacchi sul ponte della nave ‘madre’ che venivano successivamente scaricati in mare con il repentino avvicinarsi del peschereccio italiano, che nel frattempo aveva disattivato il sistema di localizzazione Ais, per le operazioni di recupero del carico gettato nel canale di Sicilia”.
Le autorità hanno quindi bloccato il peschereccio che stava dirigendosi verso la terraferma, dopo di che hanno proceduto ad una perquisizione ed è stato trovato l’ingente carico di 5.3 tonnellate di cocaina nascosto dietro una puntellatura. E’ stato poi bloccato anche il mercantile che stava dirigendosi verso la Turchia, e a bordo sono stati trovati 15 soggetti di nazionalità ucraina, turca, azera. La droga avrebbe fruttato circa 850 milioni di euro, e parte del carico era diretto a Palermo.