Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmenrcati, in una intervista a La Verità, si è mostrato critico nei confronti delle nuove norme imposte dall’Ue per la pesca sostenibile: “Pur comprendendo che si tratti di norme dettate da esigenze di tutela ambientale e sostenibilità, siamo contrari all’approccio che punta solo al divieto senza porsi il problema di una sostituzione”. Il settore in Italia potrebbe incorrere in conseguenze pesanti, mentre a beneficiarne sarà la concorrenza.



“Siamo preoccupati perché si tratta di un approccio che penalizza il nostro sistema di pesca e di distribuzione del pescato, mentre altri Paesi che non fanno parte dell’Unione europea come il Marocco e la Tunisia o altri che si affacciano sull’Adriatico come l’Albania non dovranno sottostare agli stessi vincoli”, ha sottolineato. Il Governo di Giorgia Meloni in tal senso ha già annunciato che si opporrà alle misure per proteggere l’economia del Paese. “Quando si prendono decisioni così impattanti, andrebbe fatta una valutazione più pragmatica. I mercati all’ingrosso sono i gendarmi di una filiera tradizionale che è fatta principalmente da Pmi, piccole realtà che custodiscono il rapporto con il commercio e la ristorazione tradizionale. Per non parlare dei legami con la cultura gastronomica e con il turismo”.



Pallottini (Italmercati): “Ue favorisce pesca straniera”. Le contromisure

Fabio Massimo Pallottini ha chiesto dunque all’Ue un parziale dietrofront per ciò che concerne le misure sulla pesca sostenibile. “Serve un ripensamento complessivo di come organizzare la pesca, un processo più graduale per dare a chi pesca e a chi distribuisce delle opportunità alternative. Bisogna comprendere il rapporto tra i mercati e la pesca, l’importanza che il prodotto pescato nei nostri mari transiti attraverso mercati pubblici all’ingrosso”, ha affermato.

I concetti in questione si tramutano in azioni concrete. “Ciò significa garantire i necessari controlli igienico sanitari, la sicurezza alimentare e il rispetto delle regole a tutela di chi lavora nella filiera e di chi consuma il prodotto. Stiamo facendo una battaglia nazionale per fare in modo che tutto il pescato transiti sui nostri mercati come avviene in Spagna e siamo al fianco dei pescatori affinché il rapporto con i mercati all’ingrosso sia più saldo, più strutturato e di reciproca convenienza”, ha concluso il numero uno di Italmercati.