Il profilo di Palmiro Togliatti, leader del Partito Comunista Italiano dal 1927 fino alla sua morte, è inevitabilmente sotto i riflettori nel docu-film di Rai Uno, con testimonianze e ricostruzioni storiche. “Era un educatore popolare, non era un trascinatore come De Gasperi. Si trattava di un’azione politica siera, questa serietà si adattava a quando Nilde Iotti approcciava ai suoi compiti istituzionali”, le testimonianze inedite che impreziosiscono il docu-film Storia di Nilde Iotti. Palmiro Togliatti si avvicinò a Nilde Iotti nel 1946; la Iotti raccontò così la nascita di un sentimento reciproco: “Ho conosciuto Palmiro Togliatti alla Camera il primo giorno in cui si riunì l’Assemblea Costituente. Successivamente, andando alla riunione di gruppo, lo incontrai in ascensore. Da quella comunanza di lavoro, cominciò un sentimento diverso, che poi si sviluppò. Si sa rispondere alla domanda ‘Perché ci si innamora di un uomo?’. Io credo di no”. (Agg.Jacopo D’Antuono)
L’amore con Nilde Iotti
Deus ex machina del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti è considerato uno dei più importanti politici del Novecento. Tra i fondatori del PCI, il genovese è stato segretario e leader del partito dal 1927 fino alla sua morte. Rappresentante all’interno del Comintern – organizzazione internazionale dei partiti comunisti dal 1919 al 1943 – Togliatti rifiutò la carica di segretario generale offerta da Stalin nel 1951 per rimanere in Italia. Ma non solo: da tempo aveva iniziato a nutrire dubbi nei confronti del leader sovietico, come evidenziato dal pieno sostegno a Chruscev al XX congresso del PCUS. Numerose le cariche ricoperte: vicepresidente del Consiglio dal 1944 al 1945, ministro di grazia e giustizia dal 1945 al 1946 e membro dell’Assemblea Costituente. Sopravvissuto ad un attentato nel 1948, Togliatti si spense nel 1964 all’età di 71 anni nel corso di una vacanza in Crimea.
PALMIRO TOGLIATTI E LA “VIA ITALIANA AL SOCIALISMO”
Leader dell’opposizione dopo la vittoria della Democrazia Cristiana alle elezioni politiche del 1948, Palmiro Togliatti fu il promotore della “via italiana al socialismo”: dopo anni di ortodossia stalinista, il politico genovese provò a realizzare il progetto comunista attraverso la democrazia. Niente violenza e niente rivolte: una rivoluzione sotto il segno della Costituzione italiana. Questa svolta passò dall’estromissione dal partito delle componenti rivoluzionarie-oltranziste. «Noi siamo democratici in quanto siamo non soltanto antifascisti, ma socialisti e comunisti. Tra democrazia e socialismo non c’è contraddizione», una delle sue affermazioni più celebri: la sua idea era quella di mutare profondamente l’ideologia leninista – arrivando a tentare di persuadere anche i sovietici, ma senza successo – avvicinandosi al revisionismo del marxismo.
PALMIRO TOGLIATTI E L’AMORE CON NILDE IOTTI
Sposato in rito civile con Rita Montagnanana, matrimonio celebrato nel 1924, Palmiro Togliatti divenne padre del figlio Aldo un anno più tardi. Ma è rimasta nella storia la relazione con Nilde Iotti, giovane deputata del Partito Comunista Italiano e futura presidente della Camera: la storia d’amore iniziò nel 1948 e destò parecchio scalpore anche all’interno del PCI. Ai tempi il divorzio non era possibile in Italia ma il loro rapporto fu più forte di tutte le polemiche. Negli anni Cinquanta, Togliatti affiliò e dette il proprio cognome alla piccola Marisa Malagoli, sorella minore di uno degli operai rimasti uccisi negli scontri di Modena del gennaio 1950. Una relazione osteggiata dal partito, come dicevamo, sino al giorno della morte di Togliatti: solo nel 1964 Nilde Iotti fu riconosciuta ufficialmente come sua compagna, ricevendo il “privilegio” di sfilare in prima fila dietro al feretro del segretario