Il green pass ci servirà fino a quando non ci saremo liberati del coronavirus. Di questo avviso è Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco. “Quando ci libereremo del green pass? In tutta franchezza direi anche provocatoriamente che dipende da quando ci libereremo del virus”, ha dichiarato a L’Aria che tira. Il numero uno dell’Aifa non vede problemi in questa previsione: “È stato una grande soluzione italiana che stanno imitando all’estero. Io direi che se viene sostituito dal certificato vaccinale, che è quello che chiedono in Olanda e Germania, che problema c’è?”. L’idea di Palù è, dunque, di superare il green pass passando al certificato vaccinale, quindi all’obbligo. “È una pandemia che ha colpito milioni di persone. Cosa c’è di più sicuro che esibire un certificato vaccinale?”, ha detto Giorgio Palù al termine del suo intervento in collegamento con Myrta Merlino.



Riguardo invece la situazione epidemia Giorgio Palù si è mostrato molto sereno: “Nei paesi con alti tassi di vaccinazione la circolazione si è ridotta, anche se in alcuni paesi si è registrata una ricrescita. Aumentano un po’ i casi ma questo ha a che fare con la stagione invernale. Direi che siamo preparati, l’Italia sta dando il buon esempio non solo con il Certificato Verde ma anche con la terza dose. Abbiamo scorte a sufficienza”.



PALÙ (AIFA) E LA STOCCATA A CRISANTI SU VACCINO J&J

Giorgio Palù ha spiegato anche a L’Aria che tira che la decisione di procedere con la terza dose per gli over 60 si basa proprio su un principio di sicurezza. “Il rischio è maggiore in correlazione all’anagrafe e alle patologie. Io credo che sarà ovvio che si scenderà progressivamente, anche in conformità col piano nazionale. Tra dicembre e gennaio toccherà ai 50enni”. Non c’è fretta per ora per quanto riguarda i giovani: “La valutazione dei vaccini si fa in base al rapporto rischio-benefici; quindi, seguiremo lo stesso approccio per il calendario vaccinale”.



Per quanto riguarda l’allarme lanciato da Andrea Crisanti sulla durata dell’efficacia del vaccino Johnson & Johnson, il presidente dell’Aifa ha lanciato una stoccata: “Non è che un singolo ricercatore può dire la sua, bisogna attenersi alle evidenze fattuali e agli studi che vengono validati dalle agenzie regolatorie che hanno esaminato tanti dossier. Anche Johnson & Johnson ha una protezione efficace contro la malattia. Io non farei drammi. Ci sarà la seconda dose e sarà con un vaccino a mRna, a breve, tra dicembre e gennaio anche per loro”. Sull’influenza, invece, ha spiegato che per ora sta circolando ancora poco e che, visto che il picco è previsto a gennaio, a novembre e dicembre bisogna vaccinare tutti, “soprattutto le persone più esposte, ma anche i giovani con patologie, oltre che i soggetti esposti al pubblico”.