Il Covid-19 si sta diffondendo sempre di più tra i bambini e Giorgio Palù lancia l’allarme: “Sta diventando una malattia pediatrica, vaccino subito”. Il virologo ne ha parlato nel corso di una intervista rilasciata al Corriere della Sera, mostrando dati che appaiono drammatici. Anche i più piccoli, infatti, rischiano di morire a causa del virus. “Nel 2020, secondo il Cdc, il 3% dei piccoli hanno avuto l’infezione, oggi siamo al 25% perché circola la variante Delta, molto più contagiosa. Su migliaia di ricoveri pediatrici in ospedale, un terzo hanno riguardato bimbi sani che in parte hanno avuto bisogno di cure in terapia intensiva. C’è il rischio di sviluppare una sindrome infiammatoria, la Mis-C, che è grave e colpisce molti organi”.

È per questa ragione che il membro del Comitato tecnico scientifico e presidente del consiglio di amministrazione dell’Agenzia italiana del farmaco ha ribadito la necessità di somministrare il vaccino anche ai bambini. Esso è stato approvato dall’Aifa nelle scorse ore per la fascia di età tra i 5 e gli 11 anni, ma le resistenze da parte delle famiglie sono ancora tante. “Non si sono visti effetti avversi di rilievo. I vantaggi sono diretti e indiretti”, ha assicurato l’esperto.

Palù: “Covid malattia pediatrica”. La conferma di Villani

A confermare quanto detto da Giorgio Palù, ovvero che il Covid-19 sta diventando una malattia pediatrica, è stato anche Alberto Villani, responsabile della Pediatria generale e malattie infettive del Bambino Gesù, intervenuto in collegamento nella puntata di ‘Agorà’ andata in onda giovedì 25 novembre su RaiTre. “Abbiamo una media di 10-15 bambini ricoverati al giorno per Covid” ma per fortuna “in questo momento nessuno è ricoverato in terapia intensiva per l’infezione o per sue complicanze”.

Il professore, in tal senso, ha sottolineato che i problemi dettati dal Covid-19 sui bambini potrebbero non essere solo a breve termine. “In età pediatrica ci sono dei casi con sintomi legati all’apparato respiratorio, all’apparato cardiologico a quello gastrointestinale, talvolta anche dell’apparato neurologico, ma la forma più grave è la Mis-c ovvero la sindrome infiammatorio multiorgano che in genere insorge a 6-8 settimane dall’infezione che spesso è silente”. Un rischio che dunque nessuno vuole correre.