«L’Aifa si è sempre adeguata alle raccomandazioni dell’Ema e lo farà anche stavolta». Ad anticipare il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco al vaccino per i bambini tra i 5 e gli 11 anni è il presidente Giorgio Palù, intervenuto a UnoMattina. Un parere scontato, ma indispensabile. «Segnalo che ovviamente per i bambini da 5 a 11 anni comunque la versione è ridotta, dobbiamo attendere le confezioni che arriveranno verso metà dicembre», ha aggiunto il numero uno dell’Aifa, che nel corso del suo intervenuto ha voluto sferrare un attacco anche al mondo dell’informazione. «Una importante lezione della pandemia sarebbe anche quella di dover riformare l’informazione. Basta con i talk show, direi che sentiamo troppe voci contraddittorie. Dovrebbero parlare, imparando dall’estero, solo voci istituzionali. Qui parlano tutti». Palù ha anche preso di mira Andrea Crisanti, pur non nominandolo direttamente. Il microbiologo era però stato citato da una mamma che in studio aveva spiegato che secondo Crisanti erano stati coinvolti pochi bambini nel trial. «Ricordiamo che è la stessa persona che aveva dei dubbi sulla trasparenza dei vaccini, quando a giudicare ci sono agenzie internazionali con decine di scienziati che validano anche i dati dalla popolazione, quindi conosciamo benissimo la storia degli effetti collaterali».
Giorgio Palù ha spiegato che questa è diventata una malattia pediatrica, mentre prima non lo era. «La variante Delta è in grado di infettare i bambini, cosa che non riusciva a fare il ceppo originale e la variante Alfa, perché i bambini si infettavano meno avendo pochi recettori. Dal 3% siamo passati al 25% di incidenza. Dall’inizio della pandemia Covid ad oggi 1 bambino su 100 si ricovera in ospedale, 1 su 4mila va in terapia intensiva e 1 su 20mila muore. Non sono dati trascurabili. è più rischioso vaccinare o il Covid? Questo deve chiedersi un genitore, ma i dati parlano chiaro».
GATTINARA “BAMBINI? DOBBIAMO VACCINARLI”
Ospite di UnoMattina anche Guido Castelli Gattinara, direttore del Centro Vaccinazioni dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma e insegnante di Malattie infettive all’Università di Tor Vergata. «I bambini si ammalano, ma hanno manifestazioni meno gravi degli adulti e raramente hanno manifestazioni gravi che li portano in terapia intensiva o addirittura alla morte. Ma in Italia ci sono stati 36 morti al di sotto dei 19 anni, non sono pochi. Ci sono manifestazioni gravi ultimamente che hanno portato alcuni bambini in terapia intensiva. Se abbiamo un vaccino sicuro ed efficace, allora dobbiamo vaccinarli come per le altre malattie».
Nessun dubbio sulla sicurezza del vaccino anche per i bambini: «I dati che abbiamo a disposizione e l’esperienza negli Stati Uniti dicono che è un vaccino sicuro. Negli Stati Uniti hanno vaccinato già oltre 2 milioni di bambini tra 5 e 11 anni. Effetti a lungo termine? Non è un dubbio valido, perché nessun vaccino dà effetti collaterali a lunga distanza». Anche Guido Castelli Gattinara ha parlato di informazioni contraddittorie, ma ha evidenziato che «tutte le grandi associazioni mediche, non solo in Italia, consigliano e raccomandano la vaccinazione perché è vantaggiosa per proteggere i bambini, anche se loro hanno meno infezioni rispetto agli adulti. A me come pediatra interessa proteggere i bambini e se il vaccino è sicuro va fatto».