Nel sangue di Samantha Migliore è stato trovato per due terzi la presenza di silicone. La morte, dunque, sarebbe sopraggiunta poiché il silicone sarebbe entrato direttamente in un vaso sanguigno causandone il decesso quasi istantaneamente, come ha raccontato sin da subito anche il marito. E’ quanto reso noto dalla trasmissione Ore 14 che è tornata a parlare di Pamela Andress, la donna definita “bombardera”, ovvero colei che ha iniettato il silicone.



Magda è solo una delle presunte vittime di Pamela. Ai microfoni della trasmissione di Rai2 ha raccontato: “Lei lo vende a litro. Vende una bottiglia da un litro di silicone e te la fa pagare 700 euro. E da questo litro lei lo versa in una ciotola e aspira con questi siringoni”. La testimone ha aggiunto: “Io sono arrivata a casa sua dove c’era questa stanza con un lettino da estetista, la tv e lei che mi girava intorno. Mi ha fatto dei segni dove doveva riempire, poi è andata in cucina a riempire tutte queste siringhe di silicone. Erano state più di 200 secondo me. Le ha messe tutte in un contenitore già piene, mi ha messo questi aghi che rimangono lì. Lei stacca la siringa e riempie”.



Pamela Andress, parla presunta vittima: “ecco come praticava i trattamenti”

La testimone ai microfoni di Ore 14 ha ammesso di sapere da sempre della pericolosità del silicone: “Lo sappiamo tutte, è inutile che fanno finta di non sapere. Io lo sapevo ma siccome noi ragazze transessuali dobbiamo migliorarci fisicamente. Purtroppo a volte ci sottoponiamo anche a terapie e trattamenti pericolosi”, ha aggiunto. Parlando ancora di Pamela Andress ha spiegato quale sarebbe stato il suo modus operandi: “Lei ti fa mettere delle pancere e ti fa dormire a pancia in giù. Non ti fa mangiare degli alimenti che possono infiammare il silicone e non ti fa sedere per un tot di giorni”.



La stessa intervistata ha ammesso di avere avuto molti problemi a causa del silicone: “Ho avuto le convulsioni e mi mancava il respiro, stavo morendo. Mi ha toccato un nervo della gamba e non ho più la sensibilità di prima e se faccio una camminata lunga mi si infiamma”. Lei avrebbe scelto il silicone “per un fattore economico” poiché più semplice, meno dispendioso e con la possibilità di rateizzare i pagamenti. “Lei è arrivata in Italia che già faceva il silicone”, ha chiosato.