Alessandra, la mamma di Pamela Mastropietro, è stata ospite stamane in studio di Storie Italiane il giorno dopo la conferma in Cassazione dell’ergastolo per Oseghale. “Dopo sei anni è sempre stato confermato tutto – ha esordito la mamma – era il minimo”. In collegamento anche il fratello di Alessandria, zio di Pamela Mastropietro nonché legale della famiglia, che ha commentato: “Una giornata che non possiamo che definire positiva, questo stesso risultato sarebbe dovuto arrivare già un anno fa quando si era andati in Cassazione e la Suprema Corte rimise in discussione l’aspetto della violenza sessuale. E’ stato un prolungamento di dolore, ansie, angoscia, amarezza e rabbia, non capivamo quale altro movente ci potesse essere. Quindi processualmente è andata bene, umanamente è stato un prolungamento di sensazioni negative”.



Di nuovo la mamma di Pamela Mastropietro: “Alcune indagini non sono state portate avanti e vorrei sapere perchè, mi rivolgo alle istituzioni e chiedo una commissione d’inchiesta per fare luce sul caso di mia figlia, sui complici e sul perchè non sono andati avanti”. L’avvocato su tale aspetto ha spiegato: “Come in ogni fatto di cronaca nera c’è la verità fattuale e processuale e quest’ultima non sempre corrisponde con la prima. Se processualmente è stato portato a giudizio solo una persona, fattualmente riteniamo che Oseghale non abbia fatto tutto da solo. Altri filoni di indagine, anche se archiviati, hanno fatto intendere che Oseghale non fosse da solo quel maledetto 30 gennaio”.



PAMELA MASTROPIETRO, L’AVVOCATO: “LA POLITICA DOVREBBE INTERESSARSI”

L’avvocato della famiglia di Pamela Mastropietro ha aggiunto: “Indizi a volte non bastano per poter processare altre persone perchè poi devono reggere. E’ una possibilità che Oseghale potesse non essere da solo poi a volte bisogna anche arrendersi a quella che è la fattibilità di un processo. Ci piacerebbe che la politica si interessasse per diminuire le possibilità che questo possa di nuovo accadere”. La mamma di Pamela Mastropietro aggiunge: “Io non mollo e non ho mai mollato, chiedo una commissione d’inchiesta anche per evitare che succeda ad altre persone”.

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