Pamela Mastropietro, integrazione dell’istruttoria per violenza sessuale

La Corte di Assise di appello di Perugia ha accolto la richiesta della procura generale di effettuare un’integrazione dell’istruttoria e di ascoltare due testimoni nel processo di appello bis in merito all’aggravante di violenza sessuale nei confronti di Innocent Oseghale, condannato per aver ucciso e fatto a pezzi Pamela Mastropietro nel 2018. La famiglia dell’allora 18enne romana ha espresso perplessità in merito alla decisione della procura.



All’Adnkronos, la famiglia della giovane ha dichiarato: “Ce lo aspettavamo visto che c’era una richiesta della procura generale su interpretazione del dettame della Cassazione. Il problema è alla radice, non si doveva arrivare a questo punto: oggi si viene condannati per una pacca sul sedere mentre nel caso di Pamela non si sa cosa ci sia ancora da accertare. Ci sorprende che si voglia ancora approfondire questo singolo aspetto della vicenda quando due Corti di Assise, in primo e secondo grado, hanno già accertato la violenza sessuale“.



Pamela Mastropietro: la fuga dalla comunità e l’incontro con Oseghale

Pamela Mastropietro si allontanò da una comunità di Corridonia, in provincia di Macerata, dove si trovava perché affetta da dipendenza da droghe. I suoi resti furono ritrovati in due trolley a Pollenza il 30 gennaio 2018. La famiglia ha proseguito all’Adnkronos: “È un prolungamento della nostra sofferenza perché sembra che la vicenda non debba mai vedere la fine”. La famiglia di Pamela ha poi spiegato che si aspetta la conferma della condanna di Oseghale anche per violenza sessuale con l’ergastolo.



Pamela nel 2018 fuggì volontariamente dalla comunità di Corridonia. Un uomo la accompagnò in auto alla stazione in cambio di un rapporto sessuale. La ragazza avrebbe voluto prendere un treno per tornare a casa, ma perdendolo accettò il passaggio di un tassista, consumando un rapporto sessuale con questo e dormendo a casa sua. Il giorno dopo cercò di procurarsi della droga a Macerata, dove incontrò Innocent Oseghale, il pusher nigeriano che abusò di lei e la uccise.