La Corte d’assise d’Appello ha confermato l’ergastolo a Innocent Oseghale per il delitto di Pamela Mastropietro. Lo straniero è accusato di omicidio volontario, violenza sessuale, vilipendio, distruzione e occultamento del corpo, la famiglia della vittima è soddisfatta ma attende una giustizia completa. Ecco perchè, spiegato dalla madre Alessandra Verni: «Giustizia è stata fatta in parte, noi attendiamo ancora i risultati delle indagini che sono state riaperte dalla Procura di Ancona verso gli altri complici». Lo zio, avvocato della famiglia, ha poi evidenziato ai microfoni di Storie Italiane: «È stata fatta passare per una tossica e per una poco di buono, ma aveva un disturbo della personalità che la mattina la poteva fare stare a mille ed il pomeriggio poteva portarla al suicidio. Pamela è stata fatta passare come la carnefice di sé stessa, ma non ha fatto del male a nessuno. Quindici giorni prima di morire, salvò la compagna di stanza in comunità che tentò di tagliarsi le vene».
OMICIDIO PAMELA MASTROPIETRO, MAMMA ALESSANDRA: “VOGLIAMO I COMPLICI DI OSEGHALE”
L’ex fidanzato di Pamela Mastropietro è stato invece condannato a 3 anni, il giovane tentò anche di farla prostituire, queste le parole di mamma Alessandra: «All’inizio si presentò come un bravo ragazzo, non avrei mai immaginato che la portasse nel tunnel dell’eroina. Iniziarono furti, sparizioni in casa. Quando tornava a casa, vedevo Pamela con i lividi. Era un amore malato, lei non voleva denunciarlo». «Quando denunciai e chiesi aiuto, le forze dell’ordine non potevano fare nulla: se non è la stessa ragazza a denunciare, non si può fare nulla», ha spiegato la donna, che ha poi parlato delle indagini in corso: «La Procura di Ancona ha lavorato benissimo e sta continuando a lavorare egregiamente, spero che a breve ci dia i nomi degli altri complici di Oseghale».