Pamela Mastropietro: l’Appello bis per Oseghale
A breve si terrà il processo di Appello bis nell’ambito dell’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne di Roma trovata fatta a pezzi dentro a due trolley a Pollenza, nel 2018. A finire di nuovo davanti ai giudici per rispondere dell’omicidio è l’unico imputato, il nigeriano Innocent Oseghale, ma il processo potrebbe volgere a suo favore. Infatti, i giudici dovranno definire se confermare all’uomo l’aggravante della violenza sessuale, una circostanza che Alessandra Verni, madre della vittima, trova inaccettabile.
Ne parla con il quotidiano Il Messaggero, dicendo chiaramente che “non capisco perché si è deciso di risentire un paio di testimoni” sull’omicidio di Pamela Mastropietro, “è stata violentata, non c’è stato alcun consenso al rapporto”. Una realtà che secondo Alessandra sarebbe tristemente testimoniata dal fatto che “Oseghale abbia deciso di farla a pezzi e di arrivare a candeggiare le parti intime, proprio per cancellare ogni traccia”. Spera, insomma, che l’aggravante della violenza sessuale nei confronti di Pamela Mastropietro venga nuovamente confermata, dopo che è già stato fatto anche negli altri due gradi di giudizio, anche perché “se dovesse cadere potrebbe esserci uno sconto di pena”.
Alessandra Verni: “Oseghale merita il carcere a vita”
Nel corso dell’ultimo periodo, confessa la madre di Pamela Mastropietro, per riuscire ad avere giustizia nel processo, è arrivata a scrivere diverse lettere, indirizzandole a Sergio Mattarella, a Giorgia Meloni e a Carlo Nordio. “Sono stata ricevuta dal sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia”, racconta al Messaggero, e “prima di lui sono stata a colloquio con il consigliere del Capo dello Stato, al Quirinale”.
“Durante l’udienza”, racconta ancora la madre di Pamela Mastropietro, “ho visto le foto del cadavere e di come era stato ridotto“, e non capisce “come si può soltanto pensare di concedere sconti di pena a una persona capace di fare cose così tremende”. “Mi aspetto”, dice ancora Alessandra Verni, “che la giustizia faccia il suo lavoro per difendere i diritti fondamentali dell’uomo. Merita di averne una definitiva e piena”. Sa già, però, nel contesto del nuovo processo sull’omicidio di Pamela Mastropietro, che “Oseghale continuerà a raccontare le sue fesserie“, ma conferma anche che “ha violentato e fatto a pezzi mia figlia, merita il carcere a vita”.