Pamela Prati torna a parlare del catfish di cui è stata vittima e che in Italia fa scuola come scandalo Mark Caltagirone. Lo fa con l’amarezza di chi non sente di aver ricevuto la stessa solidarietà che ha suscitato la storia del pallavolista Roberto Cazzaniga, che ha molte analogie con quanto accaduto alla showgirl nel 2019. Lei era ad un passo dal matrimonio con un uomo in realtà inesistente. «La cosa che mi ferisce di più è che intorno a Roberto Cazzaniga si è formato un cordone di solidarietà, quando è successo a me sono stata messa alla gogna», dice al Corriere della Sera. Della vicenda ha parlato nel suo libro “Come una carezza“, in cui ha spiegato come sono andate le cose dal suo punto di vista. «Non l’ho mai detto prima, ma ho anche pensato di togliermi la vita».



Non si tratta del trauma per la fine di una storia, ma di uno choc psicologico, una violenza psicologica, così la definisce Pamela Prati. La differenza rispetto al caso Cazzaniga è che molti hanno dubitato della sua sincerità nella convinzione che fosse la regista della vicenda, costruita ad hoc per tornaconto. «Sono stata manipolata da due persone che conoscevano le mie fragilità». Non fa nomi la soubrette, ma è facile intuire che vi sia un riferimento alle due ex manager che hanno riempito la scaletta di molti programmi tv.



PAMELA PRATI E LO SCANDALO MARK CALTAGIRONE

Pamela Prati ammette quali sono stati i suoi punti deboli, quelli su cui è stato possibile costruire quella truffa. «Mi ha agganciato nella mia parte più sofferente parlandomi di bambini malati e abbandonati, che lui aveva adottato e di cui si doveva occupare. Io che dai 2 ai 9 anni ho vissuto in orfanatrofio, sono andata in tilt», racconta al Corriere della Sera. Si sentiva ogni giorno con l’inesistente Mark Caltagirone, messaggi e note audio, un corteggiamento continuo. «Un giorno quel sistema che mi ha manipolata mi porta in un bar, li trovo un bambino che mi chiama “Mamma” e mi abbraccia, io scoppio in lacrime e ci abbracciamo forte». Ma in realtà era un bambino assunto da un’agenzia e lo ha scoperto solo quando il castello di bugie è crollato. Pamela Prati comunque era convinta che si sarebbe sposata, tanto che aveva comprato l’abito da sposa. «Il mio desiderio più grande è poter far vedere tutto quello che posseggo in modo da dimostrare alle persone quanto macabro sia stato il tutto». Il riferimento è ad esempio ai regali che comprava per i figli inesistenti dell’inesistente Mark Caltagirone. «Una volta ho organizzato sulla mia terrazza una festa di compleanno per il maschietto, che poi ovviamente, con una scusa, non mi hanno più portato, ho video, messaggi, prove, regali».



L’INFANZIA E LA DELUSIONE DAL PADRE

Ma nell’intervista Pamela Prati parla anche della sua famiglia, di otto fratelli e una madre abbandonata dal padre per un’altra donna. Il padre 15 anni fa l’ha ricontattata: «Avevo parlato di lui in una intervista: ho pensato che volesse ricucire il nostro rapporto. Invece mi ha detto: se hai preso dei soldi per quell’articolo sarebbe giusto che tu ne dessi un po’ anche a me. L’ennesima delusione». La madre dopo essere stata abbandonata non poteva crescere i suoi figli, che quindi finirono in un orfanotrofio a Tempio Pausania, tranne l’ultimo figlio di pochi mesi. Ma la madre lottò per riaverli. Quell’esperienza ha inevitabilmente inciso, così come il successo. «Sono stata trattata come una divinità ai tempi del Bagaglino, e come una reietta da piccola e poi di nuovo nella mia maturità». Quelle fragilità che affondano le radici nella sua infanzia sono state dunque usate proprio per truffarla. «Ha portato a galla recessi profondi e dimenticati della mia anima».

Pamela Prati ha sofferto anche le accuse di essersi arricchita dietro questo scandalo. «La verità è che la gente raggirata come me finisce per essere anche derubata, Cazzaniga ha speso 700 mila euro e si è persino indebitato». Se però deve fare un bilancio della sua vita, la definisce intensa, ma evidenzia anche la sua consapevolezza di non poter avere tutto, «ad esempio i figli che avrei desiderato ma non sono arrivati». Ora non è innamorata, ma aperta all’amore: «La solitudine è un dono, ma bisogna sempre tenere aperto il cuore. Questa sera ad esempio andrò a una cena dove c’è un uomo che mi piace molto e io so di piacere molto a lui. Chi lo sa…». Invece sul tempo che passa: «L’ho sempre detto: invecchierò di colpo solo in quei 5 secondi prima di morire».