«Quella storia ha rischiato di distruggermi. Ho pensato di farla finita». A parlare è Pamela Prati e il riferimento nell’intervista al Fatto Quotidiano è al caso Mark Caltagirone. Un grande «dolore» per la showgirl, che vuole voltare pagina e festeggiare i 40 anni di carriera. Il primo dolore è stato però per il padre, che non ha riconosciuto lei e le sue sorelle. Fino a 8 anni e mezzo, quindi, ha vissuto in un collegio di suore. «Un collegio terribile. Non sapevo neanche cosa fosse una mamma». Sin da ragazza ha capito subito il suo potere sugli uomini. Per questo la sorella la rispedì in Sardegna con una scusa. Ma a lei quel potere non spaventava. «Era una rivincita: da piccola ero magrissima e senza forme. Ne soffrivo. Quando sono arrivate le tette ho cambiato approccio con la vita». Se c’è qualcosa di cui si pente è non aver studiato di più e non essere diventata famosa all’estero. Ma può vantare una copertina su Playboy, anche se il provino fu un disastro. «Una volta nuda, ho iniziato a piangere e ho ancora le diapositive mentre sono in crisi». Però la presero e diventò la playmate dell’anno.



DA WALTER CHIARI A GABRIELLA FERRI

Pamela Prati ha parlato anche dell’amicizia con Walter Chiari. «Un amore non consumato, ero troppo piccola». Ma la raggiunse in Giamaica per portarle un copione. «Era un uomo molto fragile, molto particolare, di rara sensibilità». Al Fatto Quotidiano ha raccontato anche di aver provato la marijuana in Giamaica, ma non andò benissimo. «Sono stata malissimo». A proposito di fragilità, ha parlato di Gabriella Ferri. «Aveva paura pure del suo respiro: quando toccava a lei entrare in scena, scattava la tragedia, si sentiva male per il confronto con il pubblico». Se deve scegliere tra chi finge meglio tra attori e politici sceglie, però, i secondi. «Al Bagaglino sono passati tutti, si piazzavano in prima fila e ridevano, godevano della loro rappresentazione macchiettistica». In quel periodo si sentiva al centro del mondo, infatti le offrirono una guardia del corpo. A proposito di soldi, invece, Pamela Prati ha ammesso di averne sprecati tanti. «Ma altrettanti me ne hanno fregati; però non li ho sperperati, piuttosto non mi sono fatta mancare nulla».



LO “SCONTRO” CON VALERIA MARINI

A tal proposito, Pamela Prati al Fatto Quotidiano ha rivelato una follia. Dopo aver firmato il contratto con Mediaset andò da Chanel e spese 100 milioni di lire. «Ero ancora quella bambina che non aveva il pane per la merenda, quindi dovevo togliermi quella soddisfazione». E comprò pure casa alla madre. In quel periodo Silvio Berlusconi andava al Bagaglino e raccontava loro barzellette sconce. Ma di quel periodo è epica soprattutto la rissa con Valeria Marini. «Guai a chi mi tocca la famiglia, però non l’ho picchiata». Nell’intervista ha ammesso, a proposito di quella vicenda, di essere gelosa e possessiva, quindi soffriva il fatto che lei era entrata al Bagaglino al suo posto. Durante la fase dei 50 anni di Leo Gullotta pensò che la stesse prendendo in giro. «Così mi sono avvicinata, e lei per liberarsi di me si è graffiata con il mio bracciale di diamanti». A picchiarsi invece sono stati gli uomini, per lei. «Avoja. Eccome», ha confermato la showgirl. Ma guai a tirar fuori la vicenda Mark Caltagirone.



LA GOGNA PER IL CASO MARK CALTAGIRONE

«Non lo nomini!», l’esclamazione di Pamela Prati al giornalista del Fatto Quotidiano che vi aveva fatto accenno perché la showgirl stava spiegando di aver preso un volo per scacciare il dolore di quella storia. «Secondo il medico la paura avrebbe soppiantato quella vicenda. Giravo con un coltello nella borsa». Pamela Prati comunque è consapevole del fatto che quella tragedia avrebbe potuto rovinarla. Quello è stato sicuramente il momento in cui ha rischiato di perdere fama e carriera. Ma ha deciso di passare al contrattacco: «È stata una gogna e se ne sta parlando nelle sedi opportune. Per un anno sono rimasta sola a casa, a me il lockdown non ha spaventato». Ormai sono tre anni che è sola e non vuole nessuno al suo fianco, per scelta, visto che è ancora molto corteggiata. Piuttosto è rivolta al futuro: sogna di diventare produttrice. E se deve trovare una definizione di sé allora si descrive come «una selvaggia con un cuore tenero, una che difende ciò che ama e autentica da fare schifo».