Secondo il 61% delle nazioni prese in esame dall’indagine del Pew Research Center, la Cina non ha avuto un voto positivo in merito alla gestione della pandemia da Covid. Solo gli Usa hanno ricevuto una media più alta (84%) da chi sostiene abbiano gestito molto male l’emergenza. La disapprovazione nei confronti della Cina si riversa anche sulla mancata fiducia per il 78% nei confronti del presidente Xi Jinping in merito al suo ruolo negli affari mondiali. Da questo punto di vista, anche in Italia, più benevola nel suo giudizio sulla Cina rispetto ad altri Paesi, il livello di sfiducia verso il presidente cinese è schizzato al 75% dal 54% di un anno prima. In generale, rivela l’indagine, in Spagna, Germania, Canada, Paesi Bassi, Stati Uniti, Regno Unito, Corea del Sud, Svezia e Australia, le opinioni negative hanno raggiunto un livello molto elevato. E nella maggior parte dei paesi le opinioni si sono inasprite ulteriormente nell’ultimo anno anche se negli Usa, ad esempio, l’opinione sfavorevole rispetto alla Cina è in costante aumento dal 2018. Sono soprattutto le persone anziane ad avere una visione più negativa del Paese rispetto afli under 30. Dei 14 Paesi presi in esame, solo il 37% ritiene che la Cina abbia fatto un buon lavoro nell’affrontare l’epidemia. I voti peggiori arrivano da tre nazioni della regione Asia-Pacifico: Giappone, Corea del Sud e Australia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ITALIA SALVA LA CINA “GESTIONE OK AL 51%”

Dai risultati di un’indagine del Pew Research Center, istituto autorevole di ricerca con sede a Washington, la Cina ha gestito in malo modo la pandemia di coronavirus. Un’inchiesta che ha riguardato non soltanto gli Stati Uniti, bensì 14 paesi in tutto il mondo fra le maggiori economie avanzate. Il 61% del totale degli intervistati ha espresso un giudizio negativo nei confronti della Repubblica Popolare Cinese, e della sua risposta alla diffusione del covid-19 che si propagò da Wuhan fra la fine dicembre e l’inizio di gennaio, raggiungendo poi nel giro di poche settimane l’Europa e il mondo intero. L’Agi sottolinea però un caso curioso, ovvero che l’Italia è il solo Paese fra i 14 intervistati secondo cui il giudizio nei confronti della Cina non è bocciato in toto, anzi: il 51% degli intervistati ha infatti promosso Pechino. Di contro, in Asia si sono espressi i giudizi più negativi: in Giappone e Corea del Sud il 79% degli intervistati ha bocciato la Cina, con l’Australia al 73%, la Danimarca al 72%, quindi Svezia, Usa, Canada e Regno Unito.



PANDEMIA COVID, CINA BOCCIATA MA NON DALL’ITALIA: I RISULTATI DEL SONDAGGIO

In merito all’opinione generale nei confronti della Cina, ancora una volta è il Giappone la nazione che ha espresso il parere più negativo, ben l’86%, seguito dalla Svezia all’85%, quindi dall’Australia all’81%. Per l’Italia, invece, solo il 62% ha espresso una cattiva opinione generale nei confronti di Pechino. Anche in questo caso è risultato significativo l’effetto coronavirus, con gli australiani negativi verso la Cina che sono aumentati del ben il 24% rispetto ad una precedente analisi, seguiti dai britannici (+19%), e dagli americani (+13). Sempre l’Italia invece sorprende con un surplus di giudizi negativi “solo” del 5%. Infine la fiducia nei confronti del leader cinese, il presidente Xi Jinping, risultata essere ai minimi storici: in media il 78% dei 14mila intervistati ha dichiarato scarsa fiducia nei confronti di Xi, dato in forte aumento fra il 2019 e il 2020.

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