Cosa rischia Chiara Ferragni per il pandoro gate: si chiedono in molti come andrà a finire l’inchiesta per truffa aggravata aperta dalla procura di Milano in relazione alla vendita del pandoro Balocco griffato dall’influencer. Chi ha acceso i riflettori sulla vicenda è stata Selvaggia Lucarelli, ospite oggi di Piero Chiambretti su Rai 3 a “Donne sull’orlo di una crisi di nervi“, sollevando i primi sospetti sull’operazione e spiegando il significato di questo scandalo. La giornalista e scrittrice, infatti, nel 2022 con le sue inchieste giornalistiche puntò il dito contro il messaggio ingannevole legato all’iniziativa benefica.
Infatti, era stato dichiarato che il ricavato della vendita dei pandori, a prezzo maggiorato, sarebbe servito alle donazioni al Regina Margherita, ospedale pediatrico di Torino, per l’acquisto di nuovi macchinari, ma l’azienda aveva già effettuato la donazione prima che il pandoro associato a Chiara Ferragni venisse messo in commercio, da qui l’accusa di aver ingannato i consumatori. Prima dell’apertura dell’inchiesta, che si è allargata ad altre sponsorizzazioni dell’influencer (dalle uova di Pasqua alla bambola Trudi), c’era stata la multa di un milione di euro dell’Agcm, che ha sancito l’apertura ufficiale, a livello giudiziario, della vicenda su cui al momento tutto tace, perché vi sono appunto le indagini in corso.
COSA RISCHIA CHIARA FERRAGNI PER IL PANDORO-GATE
Proprio recentemente Selvaggia Lucarelli si è soffermata sui possibili sviluppi dell’indagine che vede Chiara Ferragniindagata per truffa aggravata: “Non ho notizie e informazioni“, ha dichiarato la giornalista nell’intervista rilasciata a RTL, però ha espresso una sua previsione. La sua idea è che alla fine la posizione dell’influencer possa essere archiviata, perché ritiene che l’accusa sul pandoro “Pink Christmas” sia debole dal punto di vista penale.
La Lucarelli ha rivelato che sono state interrogate molte persone, a cui è stato anche chiesto l’intento con cui è stato comprato il pandoro Balocco, ma bisogna tener conto, come evidenziato da Gabriele Parpiglia nell’intervista, che c’è un cavillo, quello dello scarico delle responsabilità, motivo per il quale alla fine Chiara Ferragni potrebbe “salvarsi” in questa vicenda del pandoro gate. “Certo è che non serve un processo o anche una condanna penale per decidere che sia stata colpevole di aver fatto pubblicità ingannevole“, ha precisato la giornalista, secondo cui l’aspetto penale passa in secondo piano, anche perché ha già pagato tanto sotto altri aspetti. Dunque, potrebbe restare la multa dell’Agcm.
PANDORO BALOCCO, L’INCHIESTA PER TRUFFA AGGRAVATA
Tenendo conto di quanto stabilito dal codice penale, si rischia da uno a 5 anni di carcere e una multa da 309 euro a 1.549 euro per il reato di truffa aggravata, ma Chiara Ferragni non solo non è stata condannata, ma non è neppure a processo, perché le indagini della procura di Milano sono ancora in corso e, come evidenziato da Selvaggia Lucarelli, la vicenda potrebbe anche chiudersi con un’archiviazione, quindi non è così facile stabilire cosa rischia l’influencer per il pandoro gate.
Il rischio di un processo potrebbe crescere se dall’inchiesta emergesse un sistema truffaldino collaudato, ma sta di fatto che al momento è chiaro cosa rischia a livello professionale Chiara Ferragni, visto che sappiamo che impatto sta avendo questa vicenda sul suo lavoro: diverse aziende hanno interrotto le loro collaborazioni e preso le distanze dall’imprenditrice digitale, non volendo essere associati alla sua immagine. Ma il caso pandoro gate è tutt’altro che chiuso.