Il Pandoro Gate potrebbe allargarsi. Dopo le collaborazioni di Chiara Ferragni con Balocco e Dolci Preziosi, un’altra operazione di beneficenza che vede protagonista l’imprenditrice digitale potrebbe finire sotto la lente: quella legata ad Oreo.

Il Codacons ha infatti presentato un nuovo esposto all’Autorità per la concorrenza e alla magistratura, e un’istanza d’accesso all’azienda dolciaria “finalizzata ad avere tutti i dati circa la campagna di solidarietà avviata con l’influencer”.



Anche in questo caso, l’associazione avanza dubbi sulla trasparenza dell’operazione. “Nel 2020 – spiega il Codacons – Chiara Ferragni ha pubblicizzato attraverso Instagram la creazione di una capsule collection – cioè di una collezione formata da pochi capi coordinati -, realizzata in collaborazione con l’azienda Oreo, denominata ‘Capsule collection limited edition Chiara Ferragni by Oreo’. Nei messaggi rivolti al pubblico si affermava che il 100% del ricavato delle vendite degli abiti sarebbe andato in beneficenza per iniziative contro il coronavirus. Tuttavia, l’azienda Oreo risulterebbe legata alla Ferragni da rapporti di tipo commerciale, come attesterebbero diversi contenuti pubblicati su Instagram dalla stessa influencer dove si sponsorizzano prodotti Oreo attraverso l’apposita dicitura ‘Adv'”.



In buona sostanza, il Codacons vede nell’iniziativa, “un connubio tra beneficenza e sponsorizzazioni a pagamento che, alla luce della sanzione dell’Antitrust per il caso Balocco, desta più di un sospetto, e porta oggi l’associazione a presentare un esposto all’Agcm e alle Procure che già indagano sul Pandoro-gate, affinché si estendano le indagini anche all’operazione Oreo”.

Ma non solo. L’associazione ha infatti presentato anche una istanza d’accesso all’azienda Oreo e al Governo chiedendo di “visionare i dati circa i proventi delle vendite della capsule collection, le somme destinate in beneficenza, i soggetti destinatari della beneficenza, le modalità di assegnazione delle donazioni, e le attività messe in atto per verificare il reale utilizzo dei fondi raccolti attraverso l’iniziativa”.



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