Pane e libertà
ci racconterà anche cosa è cambiato con l’arrivo del fascismo per il personaggio storico Giuseppe Di Vittorio. Di fronte all’incombere del ventennio l’uomo protagonista dei diritti dei braccianti è scappato verso l’estero. Subito dopo la guerra sarà pronto a tornare per essere eletto primo segretario generale della CGIL. Subito dopo diventerà anche membro dell’Assemblea Costituente per il PCI. Sicuramente questo film di Alberto Negrin con Pierfrancesco Favino ci racconta una parte della storia del nostro paese, mostrando diverse situazioni sottovalutate e fin troppo spesso ignorate da stampa e media. Non si parla infatti molto spesso di Giuseppe Di Vittorio, personaggio che ha fatto molto per il campo dei lavoratori. Grazie a lui infatti questi hanno avuto la possibilità di veder riconosciuti maggiori diritti. Il pubblico sui social network ha espresso decisamente il suo gradimento in merito alla proposta di stasera di Rai Uno, un film dunque che è riuscito a sensibilizzare arrivando al cuore di chi l’ha guardato. (agg. di Matteo Fantozzi)
La regia asciutta e dinamica di Alberto Negrin
La regia del film Pane e libertà è curata da Alberto Negrin regista italiano classe 1940 di Casablanca. Asciutto nelle immagini ma allo stesso tempo dinamico riesce a dare un taglio interessante alla storia con protagonista Pierfrancesco Favino nei panni di Giuseppe Di Vittorio. L’autore porta dietro la macchina da presa tutta la sua professionalità e anni di teatro che gli hanno regalato soprattutto il dono della sintesi grammaticale a livello cinematografico. Il suo debutto in televisione è arrivato nel 1968 con Platero y yo mentre al cinema lo abbiamo visto per la prima volta nove anni dopo con Volontari per destinazione ignota. Nonostante gli anni passino anche per lui, ne ha compiuti da poco 80, continua a fare il suo mestiere. L’ultima opera realizzata è una miniserie televisiva andata in onda nel 2016 dal titolo Tango per la libertà. Sono diverse le monografie storiche che ha realizzato lavorando su personaggi importanti come Perlasca, Gino Bartali, Anna Frank e Paolo Borsellino tra gli altri. (agg. di Matteo Fantozzi)
Giuseppe Di Vittorio tutto per i diritti dei braccianti
Il protagonista di Pane e libertà, film in onda su Rai 1, è Giuseppe Di Vittorio personaggio realmente esistito. Questi era originario di Cerignola e molto presto lasciò gli studi per andare ad aiutare nei campi. Proprio durante il lavoro vide morire il suo carissimo amico Ambrogio, una situazione che cambierà per sempre la sua vita, facendogli capire quale era la strada da seguire. Appena diventato adulto infatti fu il primo ad organizzare un mega sciopero dei braccianti, per reclamare verso lo Stato i diritti mai ottenuti sul lavoro. Nel 1920 poi Di Vittorio si meritò l’elezione in Parlamento arrivato attraverso il PSI. Un uomo che dunque aprì una strada decisa verso il futuro dei lavoratori, permettendo loro di ricevere i diritti che gli spettano. Nel film il ruolo di Giuseppe Di Vittorio viene interpretato da uno straordinario Pierfrancesco Favino che all’epoca delle riprese aveva 40 anni. Al suo fianco troviamo altri grandi attori come Giuseppe Zeno e Massimo Wertmuller. (agg. di Matteo Fantozzi)
Come seguire il film in diretta streaming
Pane e libertà
racconta “la vita leggendaria del sindacalista Giuseppe Di Vittorio, impegnato fino alla morte a lottare per l’unità dei lavoratori“. A premiare il film è Nicoletta Dose che su MyMovies gli assegna tre stellette sulle cinque messe a disposizione. Possiamo leggere ancora: “Un film che dice molte “cose di sinistra” senza trucchi da vecchio populista che non vuole colori o bandiere, ma parla a chi ogni giorno si sveglia presto per andare a lavoro“. La regia di Alberto Negrin sembra costruita addosso ai suoi protagonisti con musiche adatte a far crescere le emozioni che si muovono all’interno della trama. Pierfrancesco Favino riesce a dimostrare di essere personaggio ancora una volta maiuscolo e con grandissima personalità, anche se chi lo affianca non è di certo da meno. Pane e libertà sarà trasmesso da Rai 1 in prima serata, clicca qui per seguirlo in diretta streaming su RaiPlay.
Nel cast Massimo Wertmuller al fianco di Pierfrancesco Favino
Tre principali protagonisti di Pane e libertà figura l’attore italiano Massimo Wertmuller nato il 13 agosto del 1956 e nipote della famosa regista Lina Wertmuller. La sua carriera è iniziata soprattutto nel mondo del teatro con tantissime rappresentazione di un certo rilievo e ha visto migliorare le proprie competenze grazie alla laboratorio di esercitazioni sceniche di Gigi Proietti. Per quanto riguarda i film e soprattutto il mondo del cinema ha esordito sempre nel 1978 con la propria Lina Wertmuller che gli ha permesso di essere protagonista nel film La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia. Inoltre ha preso parte alla realizzazione di tantissime altre pellicole di un certo riscontro tra le quali ricordiamo Le finte bionde, Il viaggio di Capitan Fracassa, In nome del popolo sovrano, Il cielo è sempre più blu, Croce e delizia, Tornare indietro, Che vuoi che sia, Socialmente pericolosi, Appena un minuto e tanti altri.
Il cast del film Pane e Libertà sulla storia di Giuseppe di Vittorio
Pane e libertà
va in onda su Rai 1 oggi, venerdì 1 maggio, a partire dalle ore 21:25. Si tratta di un prodotto multimediale realizzato in Italia con la regia affidata a Alberto Negrin con soggetto sceneggiatura di invece sono stati sviluppati dallo stesso regista in collaborazione con Gualtiero Rosella e Pietro Calderoni. Le musiche della colonna sonora sono state composte da Ennio Morricone con la scenografia di Luciano Ricceri mentre nel cast sono presenti Pierfrancesco Favino, Raffaella Rea, Massimo Wertmuller, Francesco Salvi, Giuseppe Zeno e Danilo Nigrelli.
Pane e libertà, la trama del film
In Pane e libertà viene raccontata l’incredibile storia di Giuseppe di Vittorio, uno dei politici italiani pugliesi più famosi per il suo impegno sociale soprattutto per il grande apporto che ha saputo dare al proprio paese. Giuseppe Di Vittorio è nato a Cerignola nella provincia di Foggia e in una piccola comunità dov’è la scuola la vista soltanto come un mezzo per distogliere i ragazzini dalla vero senso della vita ossia quello di lavorare sui campi. Infatti ben presto anche lui dovrà dire addio alla possibilità di avere una certa istruzione e quindi andrà a lavorare nei campi insieme ad un suo caro amico Ambrogio che vedrà morire. Questo fatto segnerà per sempre la sua esistenza in quanto il giovane Giuseppe deciderà di battersi per sempre nel corso della propria vita per far valere i diritti dei lavoratori a soprattutto dei ragazzi di poter avere una istruzione.
Questo suo impegno sociale lo porterà ben presto ad essere preso in considerazione dal Partito Socialista italiano grazie al quale verrà eletto nell’anno 1920 all’interno della Camera dei Deputati. Purtroppo questo sarà un periodo molto difficile per i politici e soprattutto per quanti non avevano le stesse idee del regime fascista per cui si vedrà costretto a scappare all’estero per sfuggire A tentativi di rappresaglia e di assassinio da parte degli attivisti del partito fascista guidato da Benito Mussolini che si apprestava a preparare l’Italia ad un conflitto che sarebbe stato devastante per tutta Europa e per tutto il mondo. Al termine del conflitto Giuseppe Di Vittorio potrà finalmente far ritorno nella sua amata Italia insieme alla sua famiglia e quindi occuparsi di questioni che aveva dovuto tralasciare ed in particolar modo al diventando il primo segretario della Cgil nonché membro l’assemblea costituente del Partito Comunista Italiano.