Fabio Panetta, Governatore di Bankitalia, ha tenuto il suo primo discorso davanti al congresso degli operatori finanziari dal suo insediamento, nel corso del quale ha ovviamente parlato della politica monetaria europea ed italiana, disegnando un’immagine piuttosto positiva. Il taglio dei tassi da parte della BCE, ipotizza il numero 1 di Bankitalia, dovrebbe arrivare a breve, probabilmente a giugno, mentre il suo consiglio è quello di valutare già l’intero percorso di normalizzazione dei tassi d’interesse.



Questo, secondo Panetta, dovrebbe essere “tempestivo a graduale“, piuttosto che “tardivo e aggressivo”, alternativa che causerebbe una “maggior volatilità dei mercati e dell’attività economica”. Complessivamente, a livello economico ci tiene anche a sottolineare che “l’inflazione sta diminuendo a una velocità pari o superiore a quella per cui era aumentata”, tanto che attualmente “il timore che potesse smettere di scendere dopo il rapido calo iniziale appare ingiustificato”. Tre le condizioni per cui, secondo Panetta, si potrà procedere alla normalizzazione della politica economia: la disinflazione dev’essere in stato avanzato, il calo dell’inflazione deve proseguire e il raggiungimento dell’obbiettivo inflazionistico non deve essere inficiato dal taglio dei tassi di interesse.



Fabio Panetta: “Politiche monetari della BCE stanno colpendo famiglie e imprese”

Gli effetti della politica monetaria restrittiva, evidenzia ancora Fabio Panetta, “si stanno rivelando più forti di quanto stimato in precedenza dalla BCE” a discapito, soprattutto, del credito di famiglie e imprese. Considerando, inoltre, che “oggi la probabilità che un ipotetico rafforzamento della dinamica salariale dia il via a una tardiva rincorsa salari-prezzi è esigua”, appare “fisiologico”, anche a fronte dei “profitti delle imprese elevati”, un “recupero del potere d’acquisto dei salati“, fondamentale per “sostenere i consumi e la ripresa dell’economia”.



Rivolgendosi, infine, alla finanza pubblica, Panetta ha avvertito sulla necessità di “dare certezza agli investitori su una traiettoria discendente del debito pubblico” nel corso dei prossimi anni. Infatti, a causa della riduzione dei premi di rischio, per l’Italia sarebbe “arduo” proseguire “su un sentiero di crescita sostenuta”, con il rischio di inficiare sui positivi risultati ottenuti dopo la pandemia. “Nei prossimi anni”, conclude Panetta, “il debito sarebbe pressoché stazionario” dopo il calo del 2023, “nonostante l’attesa di un calo; questo in larga misura per l’utilizzo di ingenti crediti di imposta per l’edilizia maturati negli anni scorsi”.