Altri rialzi possono nuocere: questo è il monito di Leonardo Panetta alla Bce. Il prossimo governatore di Bankitalia, nonché componente del direttivo della Banca centrale europea, ha spiegato che la “persistenza” per un periodo più lungo dei tassi “è importante quanto” il suo livello. A suo avviso, la politica monetaria “può operare non solo alzando i tassi ma anche mantenendoli agli attuali livelli per un periodo più lungo”.
In questo modo, è possibile consentire una maggiore flessibilità “nell’adeguarsi ai dati per portare a termine il compito di frenare l’inflazione in Europa”, riporta Il Giornale. Linea critica, dunque, nei confronti della politica monetaria finora perseguita dalla Bce e da Christine Lagarde.
Il monito di Panetta alla Bce
L’inflazione dell’area euro è al 5,3% (6% in Italia) con un carrello della spesa al 10,8% (10,4% per alimentari, beni di prima necessità ed energia in Italia). In base a questi numeri, è impossibile escludere un nuovo rialzo dei tassi. Panetta è per ristabilire la forward guidance, ossia la calendarizzazione del livello dei tassi in base alle previsioni macroeconomiche. Fino ad oggi, invece,le decisioni sono state prese con l’obiettivo di frenare l’inflazione. Il concetto di “persistenza” citato da Panetta è “fornire lo stesso grado di restrizione complessiva evitando alti e bassi, vale a dire mantenendo i tassi ufficiali al livello prevalente per un periodo prolungato”. Panetta ha aggiunto: “L’approccio del livello comporta un aumento superiore a quello in cui si trova attualmente il tasso ufficiale, con il rischio di dover tagliare prima e più rapidamente, come implicito nelle aspettative degli investitori sul futuro andamento dei tassi di interesse”. In altri termini, l’invito alla Bce è quello a non ripetere gli errori commessi fino al 2011, prima della presidenza Draghi.