Paola Barale presenta a Verissimo il suo libro ‘Non è poi la fine del mondo’, che ha deciso di dedicare alla sua amica Simona che è morta. “Era un’anima meravigliosa, più grande di me. Poteva essere mia madre. È stata la prima donna adulta ad insegnarmi che si può crescere senza rinunciare alla leggerezza. Ho cambiato il mio approccio alla vita proprio grazie a lei”. Per Paola Barale è stato naturale, quindi, dedicarlo a lei: “Visto che ho scritto un libro che riguarda il passare del tempo, mi sembrava un dovere dedicarlo a lei”.
Nel libro Paola Barale parla della menopausa, arrivata a 42 anni. “È stata una cosa improvvisa. Non avevo avuto problemi ormonali. Poi ho avuto questo dispiacere immenso, il primo grande lutto della mia vita”. Il riferimento è alla morte di un’altra amica, un’amica d’infanzia, stroncata da un tumore ai polmoni. “Sono stata veramente male. Improvvisamente, qualche mese dopo, ho iniziato ad avere un ciclo non regolare. Mi sono sottoposta a degli esami, poi sono partita per il Perù. Mentre ero in biglietteria mi arrivò il messaggio del ginecologo”.
Paola Barale e la difficile scelta dell’aborto
La vita di Paola Barale è cambiata con la menopausa, ma non necessariamente in negativo. Anche per questo ha deciso di parlarne nel suo libro. “Mi ha fatto un certo effetto non dover più comprare quel che serve durante il ciclo, poi mi sono sottoposta ad una terapia, perché ero comunque giovane per la menopausa. Mi è un po’ dispiaciuto, perché l’ho sentita come una data di scadenza, cosa che invece non è. È un cambiamento, che a volte può essere positivo”. Ma nel libro Paola Barale racconta per la prima volta dell’aborto. “Non è stata una decisione presa a cuor leggero. Parlandone con il mio compagno di allora decidemmo di non tenerlo, non ci sentivamo pronti. Non volevo fare un figlio per pentirmi di non averlo fatto dopo. Dovevo desiderarlo davvero”.
Paola Barale non si è mai pentita di quella scelta: “Sono convinta che in quel momento era la decisione giusta. Quanti anni avrebbe oggi? Ci ho pensato, ma non te lo dico. Comunque non mi pento”. Paola Barale non esclude che con una relazione più strutturata avrebbe deciso di tenerlo, ma riconosce che in fondo il desiderio non l’hai mai sentito tanto.