Paola Barale e Paola Quattrini sono state ospiti del programma “Il caffè di Raiuno”. Entrambe sono protagoniste di uno spettacolo teatrale “Slot” in cui si affronta il tema del gioco d’azzardo. Paola Barale spiega: “E’ uno specchio della nostra società attuale. Nello spettacolo affrontiamo temi importanti come il tradimento, la competizione tra donne, la depressione e la ludopatia”. Paola Quattrini ha poi preso la parola spiegando di essersi documentata in merito alla ludopatia: “Ho scoperto che ne soffrono soprattutto le donne. E un problema che va affrontato seriamente e non preso sotto gamba”. Poi Paola Barale e Paola Quattrini hanno parlato dei loro personaggi.
Paola Quattrini interpreta Alessandra, una donna che è stata lasciata dal marito proprio a causa del personaggio interpretato dalla Barale. Scherzando, la collega ha replicato: “Nella vita non mi è mai capitato di essere la causa di una rottura. Gli uomini delle altre donne manco li guardo”. Paola Barale ha speso parole di stima nei confronti della collega: “Paola è sempre discreta e non fa mai la maestrina”. Paola Quattrini rivela un curioso retroscena: “Mia figlia mi rimproverava invece di non essere discreta tanto che mi disse “Mai più lavorerò con te”.
Paola Barale e la sua assenza in tv: “Dovevo staccare”
Paola Barale ha ricordato Raffaella Carrà. Dopo aver visto il video di una loro esibizione nel programma “Carramba che sorpresa”, Paola ha dichiarato: “E’ stato un orgoglio lavorare con Raffaella. I ballerini in sala prove erano stanchissimi mentre lei era sempre impeccabile”. Nell’ultimo anno, Paola Barale si sta dedicando più al teatro che alla televisione.
Dopo che la conduttrice glielo ha fatto notare, lei ha risposto: “Avevo bisogno di staccare dalla televisione che è cambiata molto con l’avvento dei reality. Non li giudico da un punto di vista di format ma di contenuti. Non vengono sviluppati sempre bene mentre potrebbero avere anche una funzione educativa. Il teatro è stato terapeutico per me. Avevo perso da poco un’amica per una malattia e buttarmi in questa esperienza mi ha aiutato”.